di Luca Capponi
A oltre trent’anni dai fatti, la storia di Filiberto Caponi e del presunto incontro ravvicinato con un essere alieno torna sotto i riflettori grazie al documentario “Alien Polaroid – The Final Truth About the Caponi Case”, prodotto da Zoofactory Film Production e diretto da Massimiliano Sbrolla. Del caso avevamo parlato di recente su queste colonne con un lungo articolo (leggilo qui).
Era il 1993 quando, a Pretare di Arquata del Tronto, frazione incastonata tra i Monti Sibillini, oggi purtroppo devastata dal sisma del 2016, un giovane del posto dichiarò di aver fotografato una creatura misteriosa nei pressi della sua abitazione. Le immagini, scattate con una Polaroid, fecero rapidamente il giro del mondo, generando scalpore in Italia e grande curiosità all’estero. Quotidiani e televisioni nazionali si occuparono del caso, che divenne uno dei più controversi e discussi dell’ufologia mondiale.
Il documentario, disponibile su Prime Video e visibile anche tramite il link diretto bit.ly/alienpolaroid, ripercorre quella vicenda con un taglio cinematografico e atmosfere cupe, alternando interviste, immagini di repertorio e ricostruzioni. Per la prima volta, alcuni testimoni hanno deciso di parlare, contribuendo a riaprire un capitolo che sembrava chiuso. Il film promette di svelare retroscena inediti e di portare alla luce prove rimaste finora nascoste, lasciando aperta la domanda che da decenni divide appassionati e scettici: fu tutto un inganno, oppure a Pretare accadde davvero qualcosa di unico al mondo?
La storia di Filiberto Caponi, ambientata in una terra già ricca di leggende e misteri, torna così a far discutere.
Le storie di Walter: gli alieni a Pretare e il caso di Filiberto Caponi, un capitolo mai chiuso
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