Dup e triennale passano in Consiglio: pace fatta e crisi risolta?

SAN BENEDETTO - Non pochi si sarebbero aspettati un esito differente, con la deflagrazione finale dell'Amministrazione comunale. Ma gli avvicendamenti in assise non affrescano necessariamente scenari rosei sul futuro della maggioranza
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di Giuseppe Di Marco

 

Il Documento unico di programmazione (Dup) che contiene il Piano triennale delle opere pubbliche è appena stato approvato in Consiglio comunale. Se qualcuno avesse voluto calare il sipario sull’Amministrazione Spazzafumo, oggi, avrebbe potuto farla cadere su questi punti. Invece non è andata così. Ma quale futuro si prospetta, allora, per il vertice di Viale De Gasperi e la maggioranza.

 

L’impressione è che la toppa sia stata messa nell’incontro di ieri sera fra Antonio Spazzafumo e il rappresentanti della lista Viva San Benedetto, che a fine giugno non si presentarono in Consiglio aprendo, di fatto, la crisi di queste settimane. Il punto è che, banalmente, non ci sono “stampelle” disponibili e quindi la maggioranza ha dovuto riappacificarsi, non senza difficoltà. Ieri, in particolare, sarebbe stata trovata una quadra sull’assessore da “restituire” a Viva. In queste ore si parla dell’ingegner Giuseppe Silvestri, anche se decisioni ufficiali, nel merito, ancora non sono state fornite.

 

Così come non sono state fornite, in Consiglio, spiegazioni sulla crisi stessa. «Ad oggi ancora non c’è un assessore ai lavori pubblici – ha detto Paolo Canducci al sindaco – delega che lei tuttora detiene senza illustrare come uscirà da questa grave crisi. Quindi ora ci preoccupiamo su chi ricadrà la scelta del nuovo assessore. Per cui chiedo a Centro Civico Popolare se siamo ai titoli di coda, perché l’impressione è che siamo all’ultimo giorno di scuola: nell’ultimo consiglio una delibera portata dalla maggioranza è stata votata da sette consiglieri e il sindaco non ha spiegato perché si è astenuto».

 

Il capogruppo di Europa Verde si riferiva alla questione ProMarche, protagonista dell’ultimo Consiglio, nel quale è stato ribadito il “no” alla proposta di variante avanzata dalla cooperativa. Solo sette, i voti a favore della delibera. Ma sono tante le questioni su cui questa maggioranza, così com’è, concorda unanimemente. Basti vedere la bagarre andata in scena con le destinazioni dell’avanzo di bilancio. Insomma, toppe a parte, la nave va. Ma dove? E per quanto tempo, ancora?


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