La Croce Verde invia aiuti all’ospedale di Bosobe, nella Repubblica del Congo (Video)

ASCOLI - E' la continuazione di un impego che va avanti da 10 anni.  L'associazione, oltre a presidi sanitari, sostiene anche la formazione universitaria, finanziando le rette di tre studenti di medicina presso l’Università di Kinshasa. Il presidente Ramazzotti: «Stiamo costruendo dignità, un passo alla volta»
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È partito il 29 luglio un nuovo carico di aiuti umanitari destinato all’ospedale di Bosobe, nella Repubblica del Congo, grazie all’impegno della Croce Verde di Ascoli Piceno guidata dal presidente Maurizio Ramazzotti.

 

Ambulanza della Croce Verde di Ascoli spedita a Bosobe

Si tratta della terza ambulanza inviata in dieci anni, accompagnata da lettini, materiale sanitario, ecografi, lampade per sale operatorie e un gruppo elettrogeno acquistato in loco, essenziale per garantire l’energia elettrica in una struttura che si trova a oltre 900 chilometri dalla capitale Kinshasa.

 

 

«Quando abbiamo iniziato ad aiutare questo ospedale – racconta Ramazzotti – non c’erano né acqua né luce. Oggi, passo dopo passo, stiamo contribuendo a costruire condizioni più dignitose per i pazienti e il personale sanitario».

Questa missione di solidarietà è resa possibile anche grazie alla collaborazione con un parroco originario della zona, oggi attivo nel territorio ascolano, che ha fatto da ponte tra le due comunità, favorendo una rete umana e solidale che unisce due continenti.

Maurizio Ramazzotti, presidente della Croce Verde di Ascoli

Ma l’impegno della Croce Verde non si ferma agli aiuti materiali: l’associazione sostiene anche la formazione universitaria, finanziando le rette di tre studenti di medicina presso l’Università di Kinshasa, con l’obiettivo di formare medici locali capaci, un domani, di curare e far crescere il proprio Paese.

«Chiunque voglia contribuire o dare una mano – aggiunge Ramazzotti – può contattare la Croce Verde di Ascoli Piceno. Anche un piccolo gesto può fare la differenza.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’ospedale e all’Ast picena per il materiale sanitario messo a disposizione, considerato fondamentale per la riuscita dell’iniziativa. Un esempio concreto di solidarietà che dall’Italia arriva a fare la differenza in uno degli angoli più fragili del mondo». 


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