La “strettoia” di Via delle Torri
Cantieri quasi tutti fermi per le ferie di agosto, ci mancherebbe: il riposo estivo è un sacrosanto diritto di tutti i lavoratori. Tuttavia, i depositi delle ditte edili continuano a tenere in ostaggio vie, marciapiedi e soprattutto posti auto del centro storico.
Uno dei depositi vuoti di Piazza Clement
Numerosi stalli, sia gialli (per residenti e autorizzati) che blu (a pagamento), risultano inutilizzabili perché prigionieri di gabbiotti ormai vuoti. Alcuni da anni, altri da mesi, altri ancora da giorni. Le recinzioni si espandono, occupando suolo pubblico — in particolare i parcheggi — e rendendo sempre più difficoltoso anche il passaggio pedonale.
Il marciapiede in Via delle Torri, dietro al deposito, come si presentava domenica 17 agosto
In Via delle Torri, ad esempio, da una parte c’è un’impalcatura, dall’altra un’area di deposito recintata, raddoppiata nelle ultime settimane fino a occupare tutti i posti per residenti. Gli unici rimasti disponibili, poiché l’altra metà della strada è da anni blindata da un altro gabbiotto. Le auto ci passano a malapena. Figuriamoci i pedoni. C’è un marciapiedi accanto al gabbiotto, che sembra invitare all’accesso, ma è senza uscita oltre che spesso utilizzato come discarica.
Il parcheggio blu di Piazza Clementi è più che dimezzato.
Il parcheggio di Piazza Clementi
Alcune autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico risalgono al 2022, mentre in altri casi i cartelli sono scomparsi e i depositi si sono allargati.
Questo sono solo degli esempi, ma la situazione è analoga in tanti altri scorci della città, come Via dei Soderini, Corso Mazzini lato Porta Romana, Via Dino Angelini.
Ad inizio agosto, in pieno periodo di Quintana e festeggiamenti per Sant’Emidio, qualcuno ha persino osato aprire le inferriate e parcheggiare dentro. Tanto i cantieri restano operativi solo fino a metà pomeriggio, se va bene, per poi riprendere la mattina successiva. Nel weekend non si lavora. Sono le regole: perché non sfruttarle se gli uffici preposti concedono proroghe generose sulle scadenze di fine lavori?
C’è da dire che qualche ditta, probabilmente stretta dall’impossibilità di avere ulteriori proroghe, ha concesso pochissimi giorni di stop ai propri dipendenti, alcuni dei quali hanno lavorato fino alla vigilia di Ferragosto, per riprendere oggi 19 agosto.
Le proroghe permettono alle ditte di impegnarsi su più fronti, poco importa se nulla viene completato nei tempi previsti. Di conseguenza, però, si allungano le attese di chi deve rientrare a casa e si rendono invivibili le zone interessate, anche per chi non ha l’immobile danneggiato.
Nessuno pretende che gli imprenditori edili smontino i depositi per il weekend o per le ferie estive. Ma è legittimo da parte dei residenti — molti dei quali hanno ancora la casa terremotata — pretendano almeno il rispetto dei termini di riconsegna dei cantieri.
In questo periodo metà degli ascolani è fuori città. Ma tra pochi giorni tutti rientreranno dalle vacanze e, per loro, parcheggiare sarà davvero un terno al lotto, così come per i clienti dei numerosi locali del centro.
Troveranno gli stessi cantieri, esattamente come li hanno lasciati e come, con ogni probabilità, li rivedranno per molti altri mesi (o anni?). Con una certezza: le occupazioni di suolo pubblico, soprattutto i parcheggi, sono raddoppiate.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati