San Giacomo Maggiore, polemiche per la rimozione della lapide dei benefattori del campanile

MASSIGNANO - A sollevare il caso è stato il consigliere comunale Michele Silla: «Non è un semplice elenco di nomi ma un segno di gratitudine verso famiglie, cittadini, aziende e soprattutto verso la volontà incrollabile di don Mario Angelini. Chi ha preso la decisione, perché non sono state fornite spiegazioni?»
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Sta suscitando amarezza e indignazione tra i cittadini la vicenda della lapide che ricordava i benefattori del restauro del campanile della chiesa di San Giacomo Maggiore. A sollevare il caso è stato il consigliere comunale Michele Silla, che in un post sui social ha riportato le segnalazioni ricevute dalla comunità.

La zona dove si trovava la lapide

 

La pietra commemorativa, che per anni era stata collocata all’esterno della Sala Santi Gervasio e Protasio, in una posizione ben visibile a residenti e visitatori del borgo, è stata infatti rimossa e lasciata a terra, senza che – stando a quanto riferito – venissero fornite spiegazioni pubbliche.

 

«Non è un semplice elenco di nomi – sottolinea Silla – ma un segno di gratitudine verso famiglie, cittadini, aziende e soprattutto verso la volontà incrollabile di don Mario Angelini, che con determinazione rese possibile il restauro salvando il campanile dal degrado e dal rischio crollo».

 

Da qui le domande poste dal consigliere: chi ha deciso la rimozione? È stata una scelta del Comune, della Soprintendenza o di qualche altro ente? Perché non sono stati avvisati i benefattori?

 

«I cittadini meritano rispetto e risposte: la storia non si cancella – conclude Silla –. Quella lapide dovrebbe tornare al suo posto».


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