Nicola Mozzoni
di Giuseppe Di Marco
Come migliorare i numeri della stagione turistica in Riviera? Anche se i dati di quest’anno devono ancora essere divulgati e analizzati, c’è chi mette già in chiaro come alcuni aspetti dell’accoglienza possano essere pensati diversamente, a prescindere dal responso delle statistiche.
«Quest’anno la stagione è stata molto ballerina – commenta Nicola Mozzoni, presidente dell’Associazione Abergatori “Riviera delle Palme” – luglio e giugno non sono andati benissimo, agosto invece ha confermato la tendenza positiva degli altri anni, anche se la prima, dal 3 al 10, è stata un po’ altalenante. Abbiamo recuperato a settembre per due motivi: intanto c’è stato il sole, e poi le scuole ripartono una settimana dopo. Un fatto che le famiglie devono tenere presente. Questo mese, pertanto, è andato anche meglio dell’anno scorso: se dovessi scommettere, direi che c’è stato un -5 o -7% su tutta la stagione, considerando che anche due hotel hanno chiuso».
L’imprenditore torna a sottolineare che San Benedetto ha un target familiare, con un trend in leggero calo nella fascia degli anziani. «Inoltre ho notato – prosegue – che molti stranieri stanno rientrando dopo la lunga coda pandemica. Secondo me difettiamo negli investimenti all’estero. Personalmente ho fatto esperimento, chiamando un influencer inglese: da fine agosto abbiamo avuto una decina di prenotazioni inglesi e circa 5mila follower provenienti da quell’area».
Già, ma le risorse chi le mette? «Non servono necessariamente ingenti investimenti, ma buoni contenuti sui social. Poi un conto è parlare di una “landing page” individuale, tutt’altro discorso va fatto invece a livello comunale. Abbiamo un sito istituzionale fortemente legato agli eventi, e che peraltro viene gestito molto bene, ma per lo scopo che ha. Il percorso della Destination management organization (Dmo) invece mi sembra arrivato a buon punto».
Conclude Mozzoni: «Una cosa fondamentale è iniziare la programmazione della prossima stagione appena finisce quella attuale. Non possiamo aspettare troppo. È per questo che a ottobre faremo degli incontri per includere tutti i portatori di interesse e generare un movimento consapevole che pianifichi il nostro futuro turistico. Il calendario eventi, infine, va condiviso con tutti. Se un’iniziativa va male per due anni, perché dovrebbe andare bene dopo?»
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