Si è concluso oggi, davanti al Tribunale penale di Ascoli Piceno, il processo a carico di due uomini accusati di aver diffamato il sindaco Marco Fioravanti sui social, all’indomani delle celebrazioni del 25 aprile 2020.
Marco Fioravanti
Gli imputati – un ascolano e un uomo originario del Mantovano – erano stati chiamati a rispondere per alcuni commenti pubblicati su Facebook, ritenuti lesivi della reputazione del primo cittadino, che in quell’occasione si era presentato con una mascherina scura durante le celebrazioni della Liberazione, sul Colle San Marco.
Dopo un dibattimento durato diversi anni, il giudice Barbara Bondi Ciutti ha assolto entrambi con formula piena, riconoscendo l’insussistenza del reato contestato.
Nel corso del procedimento, Fioravanti – che si era costituito parte civile – ha spiegato di essersi sentito offeso ed avere sofferto in particolare dopo il paragone con Benito Mussolini, derivato da alcuni commenti e da un fotomontaggio che lo ritraeva a testa in giù, richiamo a piazzale Loreto.
In aula il sindaco era assistito dall’avvocato Cristian Schicchi, mentre i due imputati erano difesi rispettivamente dall’avvocato Dino Silenzi e, per l’altro, dagli avvocati Tatiana Traini e Caterina Malavenda.
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