“CeramicAscoli”, svelato il nuovo “viale della ceramica” ai giardini pubblici

ASCOLI - Il muro lungo corso Vittorio Emanuele si arricchisce di 14 opere realizzate da dieci maestri della città. Secondo step del progetto che lo scorso anno trasformò la vicina scalinata Leopardi. Il taglio del nastro davanti a tanti curiosi
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Le parole di Simone Panichi

 

di Filippo Ferretti 

 

Oltre cento persone hanno assistito all’inaugurazione del “viale della ceramica ascolana”, costituito da opere realizzate da dieci maestri della città. L’iniziativa, che rientra nel progetto “CeramicAscoli”, con l’opera già messa a punto poco più di un anno fa presso la stessa arteria, corso Vittorio Emanuele, con 884 maioliche volte ad arricchire i gradini della scalinata Leopardi, stavolta ha mirato ad impreziosire il muro in travertino che costeggia i giardini pubblici.

Il taglio del nastro

 

Quattordici opere, ciascuna ispirate ad uno dei temi che hanno caratterizzato sinora la vita del capoluogo piceno  – dalle olive alla Quintana, dall’Ascoli Calcio al Carnevale  –  che sono state svelate nel corso di una cerimonia presentata dall’assessore Nico Stallone, affiancato dal consigliere comunale Patrizia Petracci e dall’assessore regionale Andrea Antonini, a cui va il merito di aver iniziato anni fa il percorso volto a fare di Ascoli una delle città italiane della ceramica.

 

Durante il taglio del nastro, accanto al sindaco Marco Fioravanti, presenti erano anche il direttore dei musei civici Stefano Papetti, il costruttore Simone Panichi e tutti i ceramisti che hanno lavorato all’operazione, che vuol essere culturale, artistica ma anche turistica, dopo l’entusiasmo dimostrato dai visitatori che hanno scoperto negli ultimi mesi la scalinata decorata approdando ad Ascoli.

 

Ad essere coinvolti nelle 14 opere create sulle mura restaurate di corso Vittorio Emanuele sono stati gli stessi artisti che furono impegnati nella scalinata Leopardi: Anna Maria Falconi, Giulia Alesi, Barbara Tomassini. Patrizia Bartolomei, Barbara Collina, Barbara Petrelli, Luciano Caponi, Andrea Fusco, Giuseppina Di Spurio e Cinzia Cordivani.

Stefano Papetti, Simone Panichi e Patrizia Petracci

 

All’ufficializzazione del nuovo tassello dell’arredo urbano ubicato all’inizio dell’arteria, in grado di rappresentare una sorta di identità della città, con la sua storia e i suoi talenti, hanno partecipato anche molti personaggi che sono stati protagonisti dello sport cittadino nel corso degli anni. La cerimonia ha infatti ricordato anche la nomina di “Ascoli città europea dello sport”, con l’arrivo di gloriosi nomi quali l’arbitro Emidio Morganti, l’indimenticato presidente della squadra bianconera Roberto Benigni, il giocatore di calcio Riccardo Orsolini, il glorioso atleta ed allenatore Armando De Vincentiis.

«Abbiamo voluto riscoprire questa tradizione storica riproponendo temi, simboli, personaggi che hanno fatto grande Ascoli: dal travertino alle torri, da Crivelli a Cecco d’Ascoli e Sant’Emidio», ha spiegato  l’assessore  all’ intelligenza artigianale, oltreché allo sport, Nico Stallone, certo che il nuovo volto  potrebbe diventare un piccolo viale della ceramica ascolana.

 

 

Quest’ultima fase del progetto “CeramicAscoli”, che segue la recente Fiera allestita in piazza del Popolo, intende essere anche un biglietto da visita nei confronti di coloro che approdano nelle cento torri.

 

«Questo viale da oggi accompagnerà i turisti sino al centro storico e rappresenta il migliore viatico per conoscere la città», ha dichiarato il sindaco Marco Fioravanti dopo il taglio del nastro, certo che si tratti di un ulteriore tassello di un progetto che deve anche sostenere le botteghe, la formazione dei nuovi ceramisti e l’innovazione del settore.

 

«Il nostro intervento serve soprattutto ad aiutare a far conoscere il valore di Ascoli attraverso la riqualificazione di questa parte della città», ha aggiunto Simone Panichi al momento dell’ufficializzazione di questa  parte della via, costituita ora da colori, simboli, materiali, creatività e una storia tutta cittadina, che si avvale della riqualificazione di un muro che originariamente era stato voluto da Giulio Gabrielli.

 

Una delle opere svelate


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