Santori: «Le accuse contro me? Solo fango per la campagna elettorale. La Svem ora è una Formula Uno»

LA REPLICA - Andrea Santori, presidente della Svem (Sviluppo Europa Marche Srl), società di sviluppo della Regione Marche, chiede di rispondere agli attacchi ricevuti in questi ultimi mesi sui social e a mezzo stampa. 
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Il presidente Svem, Andrea Santori

Ha voluto aspettare la fine della campagna elettorale per rispondere agli attacchi ricevuti, il presidente della Svem, Andrea Santori, che ora chiede di fare chiarezza sui vari aspetti che hanno fatto discutere in questi mesi.

Perché non ha risposto prima alle accuse ricevute, in primis quella di uno smodato ricorso alle consulenze? 

«Perché non volevo finire ulteriormente, più di quanto non fossi già stato coinvolto strumentalmente, nelle polemiche della campagna elettorale, ma ora posso sottolineare e replicare con forza che quelle che mi sono state rovesciate addosso sono soltanto delle falsità. Come l’accusa sulle consulenze che la Svem avrebbe affidato per 1,4 milioni di Euro. E questo è solo un clamoroso esempio delle accuse infondate nei miei confronti che i candidati politici del centro sinistra hanno rilanciato durante tutta la campagna elettorale».

 

Quindi 1,4 milioni a cosa si riferiscono?

«È una cifra che non esiste. I nostri commercialisti e i consulenti del lavoro hanno rivisto il bilancio più volte e non è chiaro da dove sia emerso quell’importo. Forse si riferisce al costo del lavoro, una voce che comprende i compensi di tutti i professionisti, quindi, anche di coloro che effettuano la rendicontazione, tra i quali numerosi giovani commercialisti marchigiani che lavorano alle procedure per validarle e per controllare che i fondi che arrivano alle aziende siano erogati secondo regole certe e riscontrabili. Procedure che debbono rispondere, in modo regolare e ben preciso, ai regolamenti che l’Europa stabilisce. In sostanza, per fare un esempio concreto e vicino al nostro tessuto imprenditoriale, è come se in una fabbrica di calzature fosse stato conteggiato insieme il costo del lavoro degli operai e dei consulenti. La definirei un’operazione di comunicazione per fare del gran fumo. Va piuttosto messo in risalto che abbiamo ricevuto una Svem decisamente diversa e che ora è imparagonabilmente più efficiente. La vecchia SVIM (parliamo di tre amministrazioni regionali indietro) impiegava decine di mesi per validare le procedure e far arrivare i pagamenti. Le imprese, nel frattempo, se non morivano, faticavano tantissimo in attesa di riprendere parte degli investimenti e dei fondi europei. Vi sembra normale? Ora i tempi si attestano intorno ai 4 mesi. Gli imprenditori che incontro sono molto contenti e dicono che se non ci fosse stata questa boccata di ossigeno dei fondi UE, avrebbero già ridimensionato l’azienda». 

 Quindi è soddisfatto, nonostante tutto. 

«La Svem si è data gli obiettivi che sta rispettando e tra questi c’è quello di migliorare la posizione della Regione Marche nella classifica nazionale per l’efficienza con cui vengono svolte le attività di rendicontazione e per il miglioramento dei tempi dei trasferimenti alle imprese regionali dei fondi europei. Un obiettivo che è stato pienamente raggiunto. La conferma sta nel fatto che oggi le Marche sono al primo posto nella classifica nazionale per il sistema dei pagamenti del Fondo Sociale Europeo Plus e sono al terzo posto a livello nazionale per lo stato di attuazione dei Programmi Regionali 2021-2027 FESR; dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanza il 30 aprile 2025. Per raggiungere questi risultati è stato fatto e si sta facendo un gran lavoro con collaboratori e professionisti incaricati per la rendicontazione».

 

Quindi l’importo di 5 milioni di euro, di cui si è tanto parlato nelle settimane scorse, che la Regione verserebbe alla Svem ogni anno, è motivato secondo lei?

«Non è vero che la Regione versa 5 milioni di euro all’anno alla SvemNel 2024 abbiamo ricevuto dalla Regione, su fatture emesse nell’anno, 1.858.910 € sui 3.033.681 € di lavoro svolto e contabilizzato, utilizzati per il sostenimento dei costi afferenti alle attività svolte (secondo quella che è la mission societaria), che hanno consentito di raggiungere gli sfidanti obiettivi di efficienza che possiamo vantare. Nel 2024 abbiamo evaso 1007 pratiche e consentito alle imprese marchigiane di ricevere 241,7 milioni di euro di contributi, grazie al lavoro di un team che, oltre alla struttura dell’organico aziendale, può contare su tecnici e professionisti di comprovate capacità che hanno contribuito a rendicontarle».

 

Cosa ha da dire invece sul bando relativo ai 5 consulenti che poi è stato annullato?

«L’avviso per il conferimento di 5 incarichi per il coordinamento dei Comuni delle Marche in relazione ai programmi europei non è stato revocato dopo che sono state divulgate su Facebook, il 9 luglio, notizie sulla dubbia legalità della procedura ma la decisione è precedente in quanto il 24 giugno il CdA aveva già disposto la revoca della procedura in autotutela per maggiori approfondimenti. Una decisione quindi già presa dalla società in autonomia non su spinta di chissà quale denuncia».

 

E in merito alle ingenti spese destinate alla comunicazione, cosa dice?

«Non sono 800.000 ma 80.000. C’è uno zero di troppo sulle voci che sono circolate. E sono spese quasi tutte sostenute con i programmi UE, perché ciascun programma ha in dotazione un budget destinato ad informare la comunità regionale. Praticamente sono soldi che devono essere spesi per ottemperare alle richieste dei bandi stessi».

 

E le spese per viaggi?

«L’incarico è stato affidato con procedura pubblica per la durata di 24 mesi e le somme vengono pagate solo in base all’effettivo utilizzo documentato. Una cosa ben diversa da quello che è stato scritto da chi ci ha accusato».

 

Cosa farà ora il Presidente Santori?

«Al momento sono soddisfatto del lavoro fatto in Svem. Abbiamo ottenuto grandi risultati; le aziende marchigiane aspettano poco tempo per ottenere i fondi. Ma molto altro c’è da fare. Il mandato scadrà nel 2028. Ho ricevuto proposte per incarichi nazionali a seguito dei risultati raggiunti dalla Svem ma non ho ancora deciso perchè toglierebbe tempo al mio lavoro e alla mia famiglia. Ora la Svem è una “Formula Uno”: questo era il compito affidatomi dalla Regione che penso di aver centrato insieme al mio team».

 


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