di Lino Manni
Gioca ancora in trasferta l’Atletico Ascoli. Dopo quella di San Marino in campionato e quella di Foligno in coppa Italia domani i bianconeri saranno di scena a Castelfidardo (ore 15) nella settima giornata del campionato di Serie D.
È il terzo “viaggio” in sette giorni e l’obiettivo è quello di centrare la terza vittoria consecutiva. Sulla sponda opposta il Castelfidardo di mister Cuccù è ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale e in classifica è all’ultimo posto con 1 solo punto. Sarà dunque una sfida tra due squadre con un unico obiettivo: la vittoria.
«Una sfida da non sottovalutare – dichiara alla vigilia l’allenatore degli ascolani Simone Seccardini – cercheranno un pronto riscatto considerata la situazione in classifica. Servirà quindi attenzione, determinazione e il giusto atteggiamento per dare continuità al nostro momento positivo».
Dopo la sorta di turnover per la partita di Coppa Italia a Foligno domani mister Seccardini vorrebbe schierare la migliore formazione ma dovrà fare i conti con gli infortuni che hanno messo fuori causa giocatori come Forgione e De Santis. A questi si è aggiunto anche Nonni, non al top. Il difensore dovrà saltare la trasferta.
«Speriamo di recuperare presto gli infortunati – aggiunge – ma le assenze non devono diventare un alibi. Abbiamo costruito una rosa lunga e di qualità proprio per essere pronti in ogni momento della stagione. Domani sarà fondamentale essere lucidi, efficaci e saper gestire i momenti della gara. Dobbiamo sfruttare con concretezza le occasioni per portare a casa un risultato importante».
Per quanto riguarda la formazione in difesa, a protezione del portiere Di Giorgio, dovrebbero giocare Mazzarani, D’Alessandro e uno tra Feltrin e Camilloni. A centrocampo Coppola, Sbrissa e Vechiarello. I due esterni Sardo e Bucco. Per la coppia d’attacco ci potrebbe essere un ballottaggio a tre: Belloni, Minicucci e Maio. Nelle file del Castelfidardo l’ex Nicolò Clerici.
Arbitro della partita Andrea Kilian Pina di Como. Giudici di linea Massimiliano Alvise Quaglia di Mestre e Riccardo Targa di Padova.
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