di Filippo Ferretti
(foto di Pierluigi Giorgi)
«Che meraviglia vedervi, grazie davvero!». Poche, pochissime parole pronunciate al termine dell’affollata proiezione del docufilm “Back to life”, presentato in anteprima alla multisala Odeon proprio per omaggiare la sua terra. Il maestro Giovanni Allevi sale sul palcoscenico tra gli applausi scroscianti che hanno accompagnato l’affollata presentazione del lavoro che documenta la sua rinascita dopo la malattia: artistica, emotiva, fisica, spirituale.

Giovanni allevi sul palco dell’Odeon
«Volevo in particolare ringraziare la mia insegnante di musica, Anna Maria Bucci!», aggiunge soltanto prima di defilarsi guardando la sua storica docente dello “Spontini” e dispensando sorrisi a tutti con le braccia aperte, come in un simbolico, collettivo afflato fisico con tutta la platea. Solo pochi istanti. Ma voleva esserci a questo appuntamento tanto auspicato, che testimonia tra immagini e parole, musica e testimonianze, la ripresa vitale di colui che può essere considerato il massimo esponente del talento creativo ascolano, ammalatosi di mieloma multiplo tre anni fa e da allora impegnato in una lunga e sofferta ripresa.
Un’opera piena della città di Ascoli, grazie anche alle immagini che lo ritraggono esibirsi nel salotto cittadino, luogo che lo ha visto di nuovo davanti al pubblico, dopo tanti mesi di assenza dalle scene e successivamente all’apparizione sanremese del febbraio 2024. All’inizio della serata, prima che si spegnessero le luci, ad introdurre l’evento erano stati in palcoscenico Andrea Agostini, presidente di Marche Film Commission, e Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema che, insieme all’assessore comunale Donatella Ferretti, avevano sottolineato l’importanza del documentario realizzato: per la promozione del territorio, per la testimonianza culturale, per il messaggio di fiducia verso il futuro rivolto a coloro che si ammalano.
«Il film narra un’esperienza personale che emoziona, che racconta il faro di luce nella malattia, una sensibilità artistica che permette di rielaborare il proprio vissuto», ha spiegato sul palco dell’Odeon Andrea Agostini a proposito di “Back To Life”, che intende raccontare il potere salvifico dell’arte.

Ferretti, Agostini e Claudio
«La capacità che Allevi trasmessa in questo lavoro è la capacità di trasformare il dolore in musica attraverso un percorso fatto anche di speranza», ha detto il presidente di Rai Cinema Nicola Claudio, ricordando che il Maestro riesce a raccontare un momento terribile del suo percorso senza smettere di sorridere.

«Con questo docufilm abbiamo la possibilità di far veicolare sugli schermi di tutta Italia le Marche», ha aggiunto Agostini, sottolineando quanta Ascoli sia racchiusa tra le immagini di “Back to life”, solo uno dei tanti prodotti, anche girati in regione, che mirano a promuovere nel cinema e in televisione il territorio marchigiano.
«La malattia mi ha catapultato in una dimensione dove c’è poesia», ha raccontato Giovanni Allevi a proposito dei contenuti della pellicola, prima di salire in palcoscenico a fine proiezione, dichiarandosi emozionatissimo di essere a casa.
«Ero in ospedale, in bilico tra la vita e la morte, ho cominciato a scrivere trasformando in note le sette lettere della parola mieloma attraverso un procedimento che aveva usato Bach», ha confessato l’artista ripensando a ciò che racconta “Back to life”, certo che a tenerlo in vita sia stata l’idea di trasformare la sua condizione in musica. Il tutto raccontato, documentato, confessato in un film che restituisce in forma intima e luminosa il suo ritorno alla vita.


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