di Salvatore Mastropietro
«Continuiamo forti e dritti in questa direzione che ha riportato dignità a questa città», il messaggio del direttore sportivo Matteo Patti dopo il ko per 0-2 dell’Ascoli nel big match contro l’Arezzo è piuttosto esplicativo della posizione del management sportivo e della società.

Il direttore sportivo Matteo Patti nella sala stampa del “Del Duca” dopo Ascoli-Arezzo
«Perdere non è mai una cosa bella – ha esordito Patti – e naturalmente c’è amaro in bocca. Onestamente noi siamo orgogliosi di quello che i ragazzi hanno fatto e dato. Sono sicuro e convinto che il pubblico sa riconoscere quello che viene espresso all’interno del rettangolo di gioco. Abbiamo una tifoseria competente che sa capire i valori, l’incitamento finale è la prova di quanto attaccamento c’è a questi colori. Spero e credo che siano orgogliosi di questi ragazzi, così come noi siamo orgogliosi di quanto abbiamo costruito in pochi mesi. Non vengo spesso a parlare, ma oggi mi faceva piacere parlare del nostro percorso. Non abbiamo mai parlato di primo posto, ma non per fare retorica: abbiamo cambiato tutto tre-quattro mesi fa, continuiamo forti e dritti in questa direzione che ha riportato dignità a questa città. Insieme riusciremo a fare qualcosa di importante e di interessante per questo popolo che non c’entra niente con la categoria».
Chiosa del direttore sportivo, a poco più di un mese dalla finestra invernale di gennaio, anche sul tema calciomercato: «Le cose cambiano da un giorno all’altro, non siamo ancora vicini ad aver individuato dove e come intervenire».

Francesco Tomei
Sulla stessa lunghezza d’onda del proprio diesse anche mister Francesco Tomei: «Oggi rifarei tutto, la mia opinione è che abbiamo dominato la prima in classifica. Abbiamo avuto possibilità di far gol e abbiamo preso gol in contropiede. Ho fatto i complimenti alla squadra perché contro una squadra forte, che è venuta a difendersi con una linea a cinque come mai fatto finora, ce la siamo giocata come facciamo con tutti. I ragazzi hanno sempre il coraggio di giocare al calcio, quindi sono molto contento della prestazione. Dopodiché è normale che perdere fa male, finora ne abbiamo perse due su quindici partite. Si sono persi due scontri diretti, ma quando giochi con squadre forti puoi anche perdere… io non guardo mai il risultato, guardo la prestazione e per me è stata ottima. Anche il campo ti dimostra il rispetto che gli altri hanno nei tuoi confronti».
Ancora sulla prestazione: «Abbiamo preso gol nel momento migliore, ma siamo rimasti lucidi anche dopo lo svantaggio. Poi è normale che quando cerchi di rimontare puoi prendere il secondo gol. Ribadisco di essere molto soddisfatto. I cambi? Vedevo la squadra centrata quindi non sono intervenuto. Poi ho cambiato perché le energie erano un po’ calate».
Poi il commento su alcuni singoli: «Guiebre viene da un infortunio lungo, non ha minutaggio per partire dall’inizio perché è a rischio di ricaduta. Pagliai ha caratteristiche diverse, ma entrambi ci danno soluzioni importanti. Anche in questo momento Raz è un po’ più indietro, ma sta rientrando adesso. Silipo e D’Uffizi? Sono due esterni, giocano aperti, hanno fatto una buona partita, poi da loro sicuramente ti aspetti quel guizzo che può cambiare l’inerzia, ma oggi non era semplice e vanno dati i meriti all’Arezzo. Tutti hanno fatto una gran partita. Corradini? Per il momento è una scelta tecnica e tattica, sicuramente lo vedremo in campo ma finora ha bisogno di più tempo per metabolizzare il lavoro, io conto molto su di lui così come su tutti gli altri».
Sulla poca finalizzazione avuta oggi e in altre gare: «Non è una questione di crescita. Noi arriviamo tanto in avanti quindi questo salta più all’occhio. Non è semplice poter realizzare in alcuni momenti. Oggi in una gara tra due squadre forti il dettaglio ha fatto la differenza. Chi fa gol poi ha ragione, loro lo hanno fatto e gli vanno fatti i complimenti».
Poi il commento sugli applausi ricevuti dalla squadra sotto la Curva: «Ero lì che guardavo da lontano ed ero molto felice. Abbiamo una tifoseria meravigliosa, che apprezza e questa per me è una grande dimostrazione di affetto. Apprezzano che i ragazzi giocano bene e danno tutto. Non mi piace stare davanti, quindi in quel momento guardavo e mi faceva molto piacere vedere quella scena».
Chiosa finale sulle parole di sostegno del direttore sportivo Patti: «Mi ha fatto piacere, questo dimostra unità di intenti e che il nostro percorso è centrato su una metodologia di lavoro. Dimostra che siamo tutti soddisfatti, che non vuol dire essere felici e contenti dopo una sconfitta. Quando vincerò partite non giocando a calcio io non sarò contento e verrò a dirlo in sala stampa. La strada è giusta».
CURADO – «Sconfitta che fa male, si lavoro e si fa di tutto per vincere ma purtroppo siamo usciti dal campo con una sconfitta. Dobbiamo analizzare un po’ tutto e guardare oltre il risultato. Siamo i primi a essere rammaricati. Quando trovi una squadra che si schiaccia dietro e ti toglie gli spazi, entrare diventa più difficile. E’ una questione di tattica, dovremo migliorare negli ultimi metri. Non ho avuto la sensazione di un calo in campo, semplicemente abbiamo trovato una squadra molto bassa e concreta nelle ripartenze. Ci aspettavamo questo tipo di partita e vedremo in settimana gli errori commessi. La classifica? Andiamo dritti per la nostra strada, personalmente sono fiero di far parte di questo gruppo di ragazzi. E’ lunga, da martedì penseremo alla prossima partita con la stessa fame e voglia di vincere. Il secondo gol preso? Eravamo sbilanciati ed è normale concedere spazi in quelle situazioni, anche se non deve succedere».

BUCCHI – «A volte siamo stati poco precisi e frettolosi, ma la cosa importante in questa partita sono gli episodi. Siamo stati bravi a spaccare la partita, era talmente equilibrata che poteva pendere da entrambe le parti. Con la scelta di Varela volevo trasmettere coraggio. Complimenti all’Ascoli, mi sono piaciuti loro e tutta la cornice di pubblico. Ho mandato alla squadra il messaggio di giocare all’attacco e penso che siamo riusciti bene. Li abbiamo limitati moltissimo, di occasioni pericolose c’è stata forse solo quella di Ndoj. Sapevamo di affrontare una squadra forte, ma siamo stati bravi a non far accendere Silipo, D’Uffizi e Rizzo Pinna. Abbiamo tolto tanto a una squadra che fa del palleggio e delle combinazioni la propria forza. C’è un gruppo con una squadra che vuole sempre provarci, anche se tecnicamente possiamo fare meglio. Pattarello? Non mi era piaciuto a livello tecnico, lo avevo redarguito a fine primo tempo, ma alla palla giusta si è fatto trovare pronto. Sfida decisiva? Per me era più decisiva quella col Bra, ad esempio, che era da vincere per forza… oppure quella con il Rimini contro cui abbiamo sofferto sia noi sia l’Ascoli. In gare come quella di oggi gli stimoli vengono da soli».
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