Serata ad alta tensione, quella di sabato 22 novembre, all’interno della prima sezione del Reparto Marino del carcere di Ascoli, dove sono ristretti detenuti appartenenti al circuito della media sicurezza. Un detenuto di origine magrebina, noto per precedenti episodi di turbativa dell’ordine interno sia nell’istituto ascolano che in altre carceri italiane, ha dato in escandescenze senza apparenti motivi.
Secondo quanto riferito dall’Osapp, l’uomo avrebbe iniziato a distruggere la propria stanza di pernottamento, rompendo arredi e finestre, arrivando persino a ingerire frammenti di vetro. Viste le condizioni e i rischi per la sua salute, il personale ha disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli e successivamente al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto.
È proprio nel pronto soccorso sambenedettese che la situazione è ulteriormente degenerata. Il detenuto, riferisce sempre l’Osapp, si sarebbe mostrato aggressivo e non collaborativo fin dal suo arrivo, insultando e minacciando gli agenti della Polizia penitenziaria in servizio di piantonamento. Durante la notte avrebbe poi creato momenti di forte tensione anche tra personale medico, infermieristico e pazienti presenti, arrivando a sputare e colpire gli agenti con calci. Due di loro sono stati refertati dal pronto soccorso con una prognosi di sette giorni.
«Grazie alla professionalità dei nostri colleghi – sottolinea il sindacato – si è evitato che la situazione in ospedale assumesse contorni ancora più gravi». Da qui l’appello rivolto alla politica affinché venga valutata la dotazione del taser anche alla Polizia penitenziaria, ritenuto uno strumento utile per gestire detenuti particolarmente violenti sia dentro che fuori dalle strutture.
L’Osapp rivolge infine un ringraziamento agli agenti coinvolti: «Uomini degni e fieri del proprio ruolo, che ogni giorno garantiscono ordine e sicurezza anche in condizioni difficili e spesso senza i mezzi necessari a fronteggiare episodi di tale pericolosità».
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