Freddo lampo, inverno in fuga: nelle Marche stagione più calda della norma

METEO - Dopo una settimana di freddo intenso e prime nevicate sull’Appennino, anche il Piceno si prepara a un inverno insolitamente mite, con temperature sopra la media e piogge nella norma, secondo le proiezioni regionali. Una tendenza che conferma il progressivo riscaldamento del territorio ascolano, dove la diminuzione delle precipitazioni e le anomalie termiche crescenti stanno mettendo sempre più in forse la disponibilità idrica
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di Marco Braccetti

 

Ce ne siamo accorti un po’ tutti. L’ultima settimana (19–25 novembre) ha segnato un cambio netto del tempo nel territorio di Ascoli Piceno e Fermo, con condizioni pienamente invernali dopo un autunno insolitamente mite. Lo conferma l’ultimo bollettino dell’Amap (Agenzia regionale dell’agricoltura e della pesca), che riporta alcune interessanti informazioni che vedremo tra poco. La stessa agenzia, però, fornisce anche una tendenza per i prossimi mesi: un inverno più mite del normale, una prospettiva che rischia di deludere gli amanti della neve e dei paesaggi imbiancati.

 

Ma andiamo con ordine, iniziando a tirare le somme della freddissima settimana appena trascorsa. Le stazioni meteorologiche del territorio hanno registrato valori nettamente più bassi rispetto alle settimane precedenti. Le temperature massime si sono attestate tra 14 e 16,4°C, mentre le minime sono scese localmente sotto lo zero: –2,0°C a Montefortino e –1,3°C a Montelparo sono state le punte più fredde. La media termica settimanale si è attestata attorno ai 7–8°C, confermando l’ingresso di aria più fredda dall’Europa settentrionale.

 

Il fronte perturbato ha portato precipitazioni significative, comprese tra 23 e 75 mm. L’area più colpita è stata Montefortino, che ha raggiunto i 74,8 mm, mentre lungo la costa e nella bassa Valle del Tronto i cumulati sono risultati più contenuti. La neve ha fatto la sua comparsa sull’Appennino marchigiano: durante le fasi più fredde, la quota neve è scesa fino a circa 900 metri, regalando i primi scenari invernali della stagione.

 

Una grossa nevicata di qualche anno fa a Ripatransone

L’anticiclone delle Azzorre, decentrato sull’Atlantico, ha permesso a una saccatura artico-marittima di affondare fino al Mediterraneo centrale. Ne è derivato un tempo spiccatamente instabile, con rovesci, aria pungente e venti moderati o forti da nord-est, particolarmente intensi lungo le coste di Ascoli e Fermo.

 

Ma cosa ci aspetta per i prossimi mesi? Come accennato, le tendenze indicano un inverno più mite della norma. Il Servizio Agrometeo della Regione Marche ha diffuso le proiezioni stagionali per l’inverno 2025/26. I principali modelli climatici internazionali, indicano con elevata probabilità che la stagione sarà più calda della media.

 

Le simulazioni collocano infatti il Mediterraneo tra le aree con la più forte anomalia termica positiva: con probabilità superiori all’80%, i mesi di dicembre, gennaio e febbraio potrebbero rientrare addirittura nel quintile degli inverni più caldi degli ultimi trent’anni. Sul fronte delle precipitazioni, invece, la tendenza sembra più moderata: piogge nella norma, senza particolari eccessi né deficit strutturali.

 

Al di là delle oscillazioni stagionali, il notiziario climatico regionale sottolinea una tendenza ormai evidente: negli ultimi anni si registrano meno precipitazioni e temperature costantemente sopra la media 1991–2020, con anomalie che raggiungono spesso i +4°C. Una dinamica che ha ripercussioni importanti sulla disponibilità idrica e sulle scelte agronomiche, soprattutto nelle aree collinari e montane dell’entroterra ascolano.


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