Il Dna inchioda i due 19enni
che avevano rubato
in tre chalet danneggiandoli

SAN BENEDETTO - A distanza di quasi un anno si sono concluse le indagini del locale Commissariato. I filmati della videosorveglianza non furono sufficienti, ma si sono rivelate determinanti le comparazioni effettuate dalla Scientifica
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Il Commissariato di Polizia di San Benedetto

Furti ma non solo. Gli chalet presi di mira a San Benedetto vennero anche pesantemente danneggiati nel corso del raid. E’ trascorso quasi un anno, ma alla fine la Polizia ha individuato i responsabili e li ha denunciati. Questo è stato reso possibile grazie alle indagini del locale Commissariato che, con i suoi uomini, era intervenuto nei tre chalet “Da Federico”, “Camiscioni” e “Da Luigi” (tutti vicini, nella zona nord del lungomare) prendendo visione dei filmati di alcune videocamere di sorveglianza.

Ma i giovani ladri indossavano i capucci delle proprie felpe, per cui ai poliziotti fu impossibile risalire alle loro identità. Ma, grazie ad alcune tracce biologiche repertate dalla Polizia scientifica, dopo mesi gli investigatori sono riusciti a risalire a F.T. e F.A.D, entrambi 19enni ed entrambi conosciuti alle forze dell’ordine. Sono stati quindi rintracciati, condotti in Commissariato e infine denunciati.

 


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