di Bruno Ferretti
L’Ascoli a Crotone ha chiuso davvero male il suo altalenante campionato con la terza sconfitta consecutiva dopo quelle con Brescia e Palermo. Ha chiuso al 13° posto con 43 punti frutto di 10 vittorie, 13 pareggi e 13 sconfitte. A separare i bianconeri dai playout c’è una sola squadra, il Livorno. L’Ascoli ha messo a segno 40 gol (sei le squadre che hanno realizzato di meno), subendone 56: hanno fatto peggio solo la Salernitana (57) e il fanalino di coda Carpi (67). La media delle reti subìte è di oltre un gol e mezzo a partita. Insomma, numeri da archiviare con ben poca soddisfazione quelli dei bianconeri di Vivarini, che nelle 36 partite ha utilizzato 35 calciatori.
L’Ascoli avrebbe potuto, e dovuto, fare qualcosa di più. Ma, dopo un buon girone di andata, é calato nettamente nel ritorno. La salvezza é arrivata con tre turni di anticipo, d’accordo, ma resta il rimpianto di aver perso l’opportunità di compiere un piccolo salto di qualità ed entrare nei playoff. Fra le prime otto troviamo Pescara, Cittadella e Spezia, squadre che non hanno niente più dell’Ascoli. L’ultima sconfitta a Crotone, incassata senza una minima reazione (nessun ammonito è un dato che aiuta a riflettere), non può essere giustificata da alcune assenze, pur rilevanti. Forse i bianconeri erano già mentalmente in vacanza. E questo non va affatto bene.
Nel passato campionato l’Ascoli si è salvato ai playout contro l’Entella, rischiando fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, mentre quest’anno ha risolto il problema in anticipo. È vero. Ma l’Ascoli non deve e non può accontentarsi del minimo sindacale, bensì puntare a qualcosa di più alto. Per la sua storia, il suo prestigio, e anche per regalare maggiori soddisfazioni ai suoi tifosi che non lo hanno lasciato mai solo. Basti pensare ai 52 irriducibili che sono andati fino a Crotone sobbarcandosi spese e fatica di un viaggio così lungo. Il primo campionato della nuova proprietà va in archivio con un bilancio parzialmente positivo e, soprattutto, con la consapevolezza che c’è ancora tanto da migliorare.
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