di Claudio Felicetti
Sono stati rimossi ieri sera dal “Comitato cittadini Spinetoli”, seppure dopo molte titubanze, gli striscioni e i teli di protesta contro il previsto centro in via Tevere che avrebbe dovuto ospitare prima 37 migranti e poi i minori stranieri non accompagnati. Nella notte di Capodanno ignoti avevano dato fuoco alla palazzina causando danni ingenti alla struttura.
La palazzina andata a fuoco nella notte
Dopo tale episodio delinquenziale, il sindaco Alessandro Luciani, a seguito di una riunione avuta con il prefetto e le Forze dell’Ordine, aveva chiesto al Comitato di tenere attenuare i toni e di rimuovere gli striscioni, dicendosi pronto a firmare un’ordinanza in merito. Il Comitato in prima battuta aveva deciso di non aderire all’appello del primo cittadino, ma poi è prevalso il buon senso e ieri sera, dopo un rapido consulto, seppure con qualche mugugno e contrarietà, i residenti di via Tevere hanno tolto tutti gli striscioni da balconi e recinzioni.
«Abbiamo riflettuto su quanto accaduto e sulla situazione di forte tensione che si è creata nella comunità – dice il portavoce del Comitato, Roberto Pagnoni – e alla fine abbiamo concluso che era meglio toglierli, anche perché in caso di inadempienza all’eventuale ordinanza del sindaco, ci saremmo beccati multe da 50 a 500 euro per ogni striscione. E’ stata una libera scelta del Comitato dettata dalla necessità di allentare la tensione ma anche di far ripartire il mercato immobiliare della zona, fortemente penalizzato da questa vicenda. Restiamo comunque vigili e attenti, il confronto con il sindaco deve continuare perché il problema non è stato ancora risolto». In serata nuova riunione del Comitato.
Gli striscioni della discordia Il comitato: «Restino lì» Ma tra i cittadini c’è paura
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