Giuseppe Conte
Conte apre a un Contratto istituzionale di sviluppo per l’area del cratere. «Nelle dichiarazioni di Giuseppe Conte, durante la sua visita nelle aree colpite dal sisma, c’è una notizia importante ma passata inosservata: l’apertura ad un “ragionamento per la predisposizione di un Contratto istituzionale di sviluppo”, che potrebbe tornare utile a rilanciare il sistema economico e sociale di questi territori così duramente provati da un spopolamento pre-esistente, infrastrutture inadeguate e infine da una catastrofe naturale». Queste le dichiarazioni di Patrizia Terzoni, vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, e Gabriele Lorenzoni, deputato del Lazio in commissione bilancio entrambi del Movimento 5 Stelle.
Patrizia Terzoni
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis), come si legge sul sito Invitalia che ne è il soggetto attuatore, è lo strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro connessi, di valorizzazione dei territori. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc).
Gabriele Lorenzoni
«Con i Cis le risorse sono generalmente concentrate per la realizzazione di un’unica grande infrastruttura a valenza nazionale o interregionale, superando i tradizionali limiti regionali verso una logica per macroaree. Un limite che è fortemente evidente nell’area del cratere, divisa tra 4 regioni diverse, ai margini di ciascuna di esse», hanno aggiunto i due deputati.
«Assieme ai Cis abbiamo già proposto al Ministero del Sud di ragionare per predisporre una Zona Economica Speciale (Zes) interregionale per l’area del cratere sismico, che permetterebbe alle imprese dei vantaggi fiscali sostanziali e la semplificazione delle procedure burocratiche: in questo caso c’è la necessità che la richiesta pervenga dagli assessori allo Sviluppo Economico delle Regioni interessate. L’Abruzzo, rientrando tra le regioni del Sud Italia, lo sta già facendo autonomamente» hanno concluso.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati