L’ospedale di San Benedetto
«Nessun operatore sanitario è stato colpito, nè tantomeno gli addetti alla vigilanza interna dell’ospedale». A puntualizzare quanto accaduto sabato scorso nei corridoi del Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto, è uno dei protagonisti del parapiglia che si è scatenato in seguito a un banale litigio tra automobilisti, iniziato in viale De Gasperi, proseguito al semaforo sopra al ponte sull’Albula e conclusosi al “Madonna del Soccorso”.
L’uomo preferisce ovviamente mantenere l’anonimato, ma non nega di essere una delle persone coinvolte nella zuffa che ha visto affrontarsi i due pensionati in mezzo alla strada, non lontano dal nosocomio. Calci e pugni che sono proseguiti con l’arrivo dei loro figli al Pronto Soccorso. Lui è proprio uno di quelli. «I Carabinieri sono arrivati alla fine – racconta – ma nessuno di noi ha colpito personale dell’ospedale o quelle preposte alla sicurezza. Anzi, colgo l’occasione per porgere le scuse a tutti coloro che sono stati coinvolti e la massima solidarietà per chi svolge un lavoro importante, spesso anche in condizioni di grande difficoltà. E aggiungo – conclude – che certe situazioni non vanno strumentalizzate perchè finiscono solo con aggravare i problemi del nostro ospedale».
Il riferimento, e quindi la precisazione, non è per quanto riportato da Cronache Picene che si è limitato a a riportare il fatto, quanto per l’intervento del sindacato Cisl che il giorno dopo ha evidenziato come “sei operatori sanitari in servizio sono stati oggetto di violenza gratuita da parte di utenti rissosi”.
Due pensionati si picchiano per strada, poi scoppia la rissa al Pronto Soccorso
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