Presa la banda dei furti nelle case:
quattro persone finiscono in manette

MONTEPRANDONE - Arrestati dai Carabinieri di Civitanova due uomini e due donne, tutti albanesi, tra i 26 e i 38 anni. A Porto Recanati la loro base logistica, ma partivano in auto da Civitanova verso gli obiettivi scelti. Stavolta avevano puntato su Centobuchi dove hanno ripulito quattro appartamenti. Poi le manette e quindi si sono aperte le porte del carcere
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Gioielli, orologi e arnesi da scasso recuperati

di Gianluca Ginella

Banda di ladri finisce in manette: quattro albanesi sono stati arrestati dai Carabinieri dopo un pedinamento che si è svolto nel corso della notte tra sabato e domenica scorsi. Secondo i militari della Compagnia di Civitanova, diretta dal capitano Massimo Amicucci, da qualche tempo i quattro giravano per il Maceratese, ma non solo a quanto pare, per mettere a segno furti nelle case. Avevano una base logistica a Porto Recanati, in un appartamento di quelli solitamente affittati ai villeggianti durante l’estate.

Il vano realizzato per nascondere la refurtiva

Anche quella tra sabato e domenica dove essere una notte di furti. Così la banda (due uomini e due donne, che hanno tra i 26 e i 38 anni), si sono messi in strada a bordo di una monovolume scura e sono partiti, da Civitanova, verso l’obiettivo da colpire. La banda ha raggiunto la frazione di Centobuchi di Monteprandone. E’ lì che i ladri avevano deciso di colpire. Senza sapere però che i Carabinieri li stavano tallonando da Civitanova.

Le due donne hanno fatto da palo restando in auto e girando intorno agli obiettivi. I due uomini, invece, si sono mossi a piedi nel centro abitato dove sono entrati in diversi appartamenti. Quattro, in tutto, i furti che hanno compiuto. Ma l’ultimo è stato decisivo per l’arresto. I militari li hanno visti uscire da una casa (hanno poi accertato che erano spariti oggetti preziosi) e salire sulla vettura che è stata subito fermata dai Carabinieri. Dentro però pareva tutto in ordine e non c’era traccia di ciò che era stato rubato. Eppure da qualche parte la refurtiva doveva essere.

I militari hanno svolto una perquisizione attenta sul veicolo e alla fine è saltato fuori un vano segreto. Era stato realizzato nel cruscotto, dietro una pulsantiera. Dentro i Carabinieri hanno trovato oggetti d’oro, orologi e preziosi appena trafugati, per un valore di circa 5.000 euro. C’erano anche due paia di guanti “professionali” in tessuto, cappellini passamontagna, due torce, un grosso cacciavite, un piede di porco e numerosi telefoni cellulari. Sono stati arrestati tutti e quattro, e i due uomini portati nel carcere di Marino del Tronto.

In corso le indagini per capire quali altri furti abbia messo a segno la banda. Nel Maceratese i colpi sono stati effettuati a Recanati e Porto Recanati, ma non è escluso che la lista possa allungarsi ancora. Altri, infatti potrebbero essere stati commessi nelle province limitrofe, compresa quella di Ascoli.


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