Una grande giornata all’insegna dell’educazione ambientale. E’ quella vissuta dai 100 studenti che hanno partecipato alla seconda edizione di “We Test”, il progetto educativo di Legambiente, realizzato in tandem con la rete dei Cea provinciali e Cia Lab e con il contributo della Provincia, nato con lo scopo di accrescere la consapevolezza scientifica dei più giovani attraverso azioni di cittadinanza attiva e di fornire un quadro generale dei bacini fluviali, della ricchezza di specie ittiche degli ecosistemi acquatici e dei principali fattori di disturbo.
La giornata finale di We Test
Oltre alle lezioni frontali in classe, i ragazzi del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Rosetti” di San Benedetto, del Liceo Scientifico “Antonio Orsini” di Ascoli e della Scuola Libera “G. H. Chesterton” di San Benedetto, durante l’anno scolastico 2018/2019, hanno potuto selezionare i corsi d’acqua da analizzare, effettuare sopralluoghi e osservazioni qualitative sullo stato ecologico, analisi quali-quantitative dell’acqua e attività di laboratorio di valutazione dei dati raccolti. Un’esperienza educativa non formale, che, grazie al fondamentale supporto dei volontari e dei tecnici, stimola nei più giovani un rinnovato interesse verso la qualità ambientale del proprio territorio e al contempo ne rafforza le competenze scientifiche.
L’attività di educazione ambientale “sul campo”, che si è incentrata sulle misurazioni di parametri chimico-fisici (temperatura, composti inorganici) e microbiologici (Escherichia Coli), ha coinvolto anche quest’anno alcuni fiumi, torrenti e sorgenti del Piceno, tra cui il torrente Ragnola a Porto d’Ascoli, il fiume Castellano tra le cento torri e il Fosso San Mauro a Monsampolo. Nello specifico, i prelievi sul Fosso San Mauro sono stati condotti negli stessi punti dell’anno 2018 ma in condizioni meteoriche differenti, ovvero durante copiose precipitazioni. Tali condizioni hanno fatto rilevare un apprezzabile aumento della concentrazione di Escherichia coli, dovuto presumibilmente al trasporto di materiale organico proveniente dal dilavamento dei terreni agricoli.
I prelievi sul Castellano – in località Fornace e Cartiera Papale -, invece, hanno evidenziato valori in linea con l’anno precedente, ovvero la non rilevabilità di azoto ammoniacale, azoto nitrico ed Escherichia Coli. Per quanto riguarda, infine, il Ragnola, i prelievi hanno mostrato, nei due punti analizzati – in località Contrada Monte Renzo e alla Foce – parametri sostanzialmente concordanti. Va sottolineata la leggera diminuzione del valore del parametro Escherichia coli, che evidenzia l’assenza di immissioni di reflui nel tratto urbano di San Benedetto. Va considerato nella norma, invece, l’aumento alla foce della concentrazione di conducibilità e cloruri, in quanto influenzato dalla presenza di acqua salmastra.
La terza edizione del progetto è da poco ufficialmente partita e coinvolge, oltre alle scuole citate, anche gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico “E. Fermi” e dell’Istituto Tecnologico Statale “Mazzocchi” di Ascoli .
All’appuntamento finale, che ha avuto luogo presso l’Auditorium comunale di San Benedetto, hanno partecipato Stefano Novelli, consigliere della Provincia, Pasqualino Piunti, sindaco del Comune di San Benedetto, Francesca Pulcini, presidente Legambiente Marche, Andrea Aleandri, ATO5, Gianluca Lelii, chimico e amministratore Cia Lab, Ruggero Latini, presidente Comitato di Indirizzo della Riserva Sentina, i rappresentanti dei Cea Torre sul Porto, Oasi la Valle, Rifugio Mario Paci, Asa Speleoclub, Ambiente e Mare, La Contea e ovviamente gli alunni coinvolti dal progetto.
Educazione ambientale e fiumi, gli studenti analizzano le acque
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