Il terremoto ha fatto di nuovo tremare il Piceno, intorno alle ore 14,26 di oggi 12 febbraio, capoluogo compreso dove si è avvertito come un boato. Si è trattato di una scossa di magnitudo pari a 2.9 con epicentro a 3 chilometri da Acquasanta Terme e avvenuta ad una profondità di 19 chilometri. Non tale quindi da far scendere in strada le persone, ma in grado di ravvivare ricordi tremendi e la paura che il “mostro” torni ad esprimere tutta la sua pericolosità. L’evento si aggiunge ad un’ondata di caldo anomalo, con temperature fino a 22 gradi ad Ascoli, e il vento di ieri e l’altro ieri che ha flagellato il territorio dai monti alla costa. Solo gli esperti, a questo punto, posso smentire o confermare che non ci sia un nesso tra sisma e aria calda.
La geologa Sara Prati
E’ categorica Sara Prati, geologa di Montemonaco, autrice di diversi studi di microzonazione sismica per conto dei Comuni del cratere: «La comunità scientifica non ha elementi per correlare fenomeni atmosferici e movimenti tellurici. Che l’aria calda porta il terremoto è una credenza popolare, diffusa, ma non confortata dalla scienza». La Prati rassicura anche sul fronte terremoto: «Quello che è accaduto poco fa è parte di una normale sequenza sismica attivata dalle faglie del 2016 e non ancora del tutto esaurita. Fenomeni come questi ce ne sono sempre stati, ma magari fino a tre anni fa nessuno ci faceva caso»
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