Lo Sci Club White:
«Serve una svolta vera
per Monte Piselli»

ASCOLI - Il caso della montagna "croce e delizia" degli sciatori. Il presidente De Vecchis: «Siamo al limite del baratro, si riparta con poche idee e indicazioni al futuro gestore»
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Gli alfieri dello Sci Club “White”

«Tutto quello che è stato detto ad oggi sui social e sulla carta stampata sulla gestione Cotuge (leggi l’articolo) riguardo gli ultimi anni denota una grande situazione di disagio e decadimento, bisogna prenderne atto e voltare pagina».

E’ la presa di posizione del presidente dello Sci Club “White”, Massimo De Vecchis sulla situazione degli impianti sciistici di Monte Piselli finiti nel mirino anche dei Maestri di sci ascolani (leggi l’articolo).

«Parlo a nome del nostro sci club -aggiunge-, primo nelle Marche e Umbria per risultati sportivi, abbiamo affrontato le ultime tre stagioni con attività a singhiozzo, nelle stagioni 2017/2018- 2018/2019 non siamo riusciti ad organizzare eventi sportivi perché non era stata inoltrata alla FISI la richiesta di rinnovo omologazione delle piste. Quando finalmente è stata conclusa la pratica di omologazione attiva per l’anno 2019 – 2020, ci siamo accorti che era stato ridotto il dislivello da 250 a 230 metri definendo un parametro che di fatto limita l’organizzazione solo ad alcune tipologie di gare.

Parliamo poi del funzionamento ad intermittenza per continui problemi tecnici della Seggiovia Tre Caciare: nonostante i centinaia di migliaia di euro spesi per revisionare un riduttore ci siamo trovati ad assistere a continui blocchi e rallentamenti di un impianto già lento per sua natura. Immaginate tale situazione in un contesto di gara quali disagi creerebbe. Una condizione generale arrivata ormai sotto lo standard minimo per poter fare attività sportiva federale».

De Vecchis aggiunge: «Auspichiamo – dice – una svolta vera, c’è bisogno di persone competenti, di professionisti di alto livello perché ad oggi non si improvvisa più nulla. Gli enti proprietari devono prendere atto che ormai le aziende partecipate devono essere gestita con grande accuratezza; siamo sicuri della buona volontà di tutti ma ad ognuno il suo lavoro. Monte Piselli è in un declino senza fine, altre stazioni di analoghe dimensioni rilanciano con investimenti piccoli e mirati, qui si parla solo di impianti da milioni di euro come se piovessero dal cielo…ed infatti non arrivano mai a terra!».

Che cosa si doveva fare allora? Ecco le proposte degli sciatori. «Ripristinare la sciovia al campo scuola – dice De Vecchis – solo la quota infatti garantisce neve per più giorni l’anno e consente di programmare con maggiore certezza l’attività di avviamento fondamentale per tutti gli Sci Club. Far crescere il vivaio dei bambini che praticano gli sport invernali è una delle condizioni primarie. E poi garantire condizioni di allenamento accessibili per le squadre degli atleti. Attraverso chiare indicazioni al gestore, andava favorita l’attività federale invece, ci siamo trovati a pagare fatture per poter utilizzare le piste per gli allenamenti in aggiunta allo skipass. Unico caso al mondo, assurdo!

Quando i nostri atleti vanno In giro per l’Europa trovano accoglienza e soluzioni ideali per potersi allenare, in casa si devono accontentare di ritagli di pista e devono anche pagarla.

Apprendiamo tramite social che il Cotuge ci abbia elargito contributi. Cosa del tutto falsa! I nostri atleti hanno sempre pagato le tessere per gli impianti e lo Sci Club le piste per gli allenamenti. Sostituire il battipista ormai vecchio di anni. Poche centinaia di migliaia di euro di investimento, due indicazioni chiare al gestire e la stazione sarebbe ripartita.

Così non è stato -conclude- siamo qui dopo tre anni al limite del baratro, non si offenda nessuno ma basta, si riparta con poche idee e chiare indicazioni al futuro gestore. Quando poi i milioni di euro pioveranno dal cielo, si valuterà come raccoglierli e investirli. Noi abbiamo la netta impressione di essere fuori tempo massimo.. speriamo di sbagliarci».


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