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L’incontro con gli amministratori
poi gli applausi di trecento persone

SAN BENEDETTO - Il blitz è durato 40 minuti. Non ha cercato applausi, ma sono comunque arrivati spontanei. Fa riflettere l'età media dei presenti al tavolo degli interventi, decisamente più bassa di quella della platea
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Il premier Gentiloni e gli esponenti del Pd intervenuti nella sala conferenze dell’Hotel Calabresi

Sala conferenze dell’Hotel Calabresi stracolma, con tanto di “respingimenti” all’ingresso. La scelta logistica del Pd sambenedettese – per l’incontro con il loro primo ministro Paolo Gentiloni – si rivela indovinata poiché vale sempre il detto “meglio due persone fuori che due sedie vuote”. Così, per noi ci saranno state sulle 300 persone (forze dell’ordine e addetti ai lavori inclusi), forse qualcuna in più. L’attesa è durata il tempo suo, ovvero il ritardo accumulato ad Ascoli. Anche perché, appena arrivato, il Primo Ministro viene “dirottato” in una saletta appartata per un incontro “faccia a faccia” con sindaci e amministratori – amici – del territorio. Questi ultimi tutti con il cappello in mano. Non sappiamo cosa abbia promesso il maceratese Gentiloni, ma si spera non sia una “parola elettorale”. 

Nel servizio d’ordine, presente anche l’unità cinofila della Polizia

Nell’attesa fuori si filtra, ma hanno un po’ tutti una faccia rassicurante, chi entra in sala. Qualche richiesta di documenti, ma finisce lì. All’ingresso, il rialzo della copertura dei cavi di fari e telecamere fa inciampare non pochi. Finché una donna cade, ma si aggrappa a chi è sulla soglia e si rialza incolume.

Appena entra il Primo Ministro vengono occupate le sedie della prima fila, e quelle dei candidati sul territorio.
Un rapido sguardo in sala e si nota come il colore prevalente sia il “grigio crine”. Incredibile, ma l’età media di chi è al tavolo degli interventi è più bassa di quella di chi ascolta. Fa ben sperare sul futuro dirigenziale, un po’ meno sui voti.
Dopo l’autopresentazione dei candidati, parola a Gentiloni. Qui, in regione, gioca in casa, tanto da ricordare come Roma, dove è candidato, sia la città più grande delle Marche. Il Primo Ministro non alza di un decibel il tono, non cerca l’applauso facile. Così quelli che arrivano, e qualche volta da una sola parte della sala, sono spontanei. 
Ormai si fa tutti una sauna e, allo scadere di 40 minuti di “sommesso comizio”, chiude spiegando come “c’è Sanremo”.
Chiudiamo rubando un verso a Jovanotti: non sappiamo se “pensa”, ma di sicuro Gentiloni “parla positivo”.
(epi)

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