«È ora di dire basta. Per l’ennesima volta, lungo i nostri corsi d’acqua, assistiamo a lavori sbagliati e dannosi per l’intero territorio. Dopo anni di interventi nocivi per l’ambiente e gli ecosistemi fluviali e tante battaglie fatte a sostegno di una maggiore consapevolezza sul valore del nostro reticolo idrografico, oggi viviamo una fase in cui i fiumi sono al centro delle politiche ambientali e di valorizzazione dell’intero territorio».
Parte così il duro attacco di Legambiente Marche in merito ai lavori che stanno interessando alcuni tratti del fiume Aso.
Un tratto dell’Aso
«Di fronte a questa profonda innovazione culturale, ci troviamo però a constatare un ritardo dell’apparato tecnico-progettuale che continua a vedere i fiumi come un problema da risolvere, tra l’altro con soluzioni sbagliate e dannose -continuano da Legambiente-. L’investimento di ben 11 milioni di euro, previsti dalla Regione Marche, per contrastare il pesante fenomeno del rischio idrogeologico, deve rappresentare un’occasione per innovare le progettualità e tenere conto di tutti i fenomeni che oggi vedono i fiumi grandi protagonisti di sana crescita territoriale».
«Per questo chiediamo che nella progettazione dei lavori vengano inserite tutte le figure professionali che hanno competenze sul complesso tema della gestione dei corsi d’acqua e che vengano tenuto in conto tutte le sensibilità e gli interessi ambientali -è la conclusione-. Chiediamo alla politica affinché non si fermi allo stanziamento delle risorse ma segua fino in fondo l’assegnazione dei lavori e la loro esecuzione per vigilare che vadano nella direzione auspicata».
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