Ritratti digitali
degli italiani in quarantena,
l’idea di Gianna Angelini

IL PROGETTO ha visto tre giovani graphic designer trasformare in immagini le emozioni raccontate per "We Humans in lockdown". La semiologa ascolana parte integrante dell'iniziativa
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Tre giovani graphic designer hanno trasformato in immagini le emozioni raccontate dagli italiani in quarantena. Ad ideare il progetto, l’ascolana Gianna Angelini, semiologa ed esperta di comunicazione.

Dal 9 marzo al 4 maggio la stragrande maggioranza degli italiani è stata costretta a rimanere in casa per far fronte all’emergenza sanitaria generata dalla diffusione del Covid-19.

Il lockdown ha obbligato coppie a dividersi, famiglie a trovare nuovi ritmi, single a rimanere isolati dagli amici, conoscenti a dividere spazi di intimità. “We Humans in lockdown” è un progetto che nasce con l’intenzione di interrogarsi proprio sullo stato d’animo degli italiani durante la fase 1, sulle loro abitudini e sul loro modo di concepire il futuro in questo strano presente. Le loro parole sono poi diventate dei ritratti, interpretati dalla creatività di tre giovani graphic designer: Francesca Mastracci, Valerio Pini e Tea Scarsella.

«E’ figlio di un progetto più ampio “We Humans” in fase di costruzione e che vede al centro della propria riflessione l’individuo e il racconto del sé -spiega la Angelini-. L’obiettivo è quello di farci ripensare la nostra posizione nel mondo in funzione della nostra umanità  e delle nostre storie. Quando veniamo spogliati dall’etnia in cui ci è capitato di nascere, dal genere che la natura ci ha attribuito, l’età  che il tempo ci ha assegnato, cosa rimane di noi se non la nostra storia, o meglio il racconto che facciamo agli altri della nostra storia? “We Humans” è un progetto unico che si sta costruendo pian piano nel tempo, e che coinvolge persone, cose e città  che abitano il presente e si preparano al futuro».

Le 53 interviste audio e video raccolte, riguardano persone di età  compresa tra i 15 e gli 83 anni. Le domande sono state studiate per indagare le emozioni legate al presente e al futuro, i cambiamenti nei rapporti con le persone dentro e fuori dalla propria abitazione, le aspettative e le ansie relative al lavoro. Le risposte sono state catalogate secondo 11 parametri differenti che sono diventati gli elementi grafici per costruire i singoli ritratti digitali.

Tra di loro c’è MarCats rimasto da solo con i suoi gatti, un operatore dello spettacolo senza più certezze per il domani; c’è Bek, che proprio prima del lockdown aveva deciso di cambiare la sua vita ed ora non sa più bene cosa aspettarsi; c’è Lpr che ha vissuto l’isolamento come un momento di grazia che l’ha riavvicinata alla famiglia, che vedeva e viveva, invece, prima, sempre troppo poco a causa del lavoro. E molti altri.

Le loro storie, tutte riportate in forma anonima, sono on line all’indirizzo wehumans.it/lockdown. I ritratti si possono visitare anche nella pagina Instagram https://www.instagram.com/wehumans_it/. La scelta dell’anonimato è metodologia e indica il fatto che ogni storia registrata è insieme unica ed universale ed ha un valore in sé, a prescindere dai dati anagrafici del suo narratore.

 


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