Le immagini del funerale di Attilio Pierini
di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)
«A volte penso che il buon Dio ti abbia preso in prestito su pressione di Kobe Bryant a cui serviva un’ala centro forte come te. Poi mi sveglio e rimango col cuore spezzato». È Stefano, il papà di Francesca Polli, la moglie di Attilio Pierini il cestista di Porto Recanati morto in un incidente d’auto sull’autostrada A24 lo scorso 23 giugno. Mentre lei è ancora ricoverata in ospedale suo papà commuove le centinaia di amici e conoscenti di Attilio Pierini presenti oggi al funerale. Il suocero di Attilio ricorda quello che definisce “un figlio” straziato dal dolore.
L’oratorio salesiano di Porto Recanati è gremito per i funerali. Già dalle 16,30 una lunga processione di giocatori provenienti da tutta Italia in rappresentanza dei vari club basket, ragazzini, sportivi, amici ha iniziato a riempire l’oratorio salesiano. Al centro seduti a terra i suoi “allievi”, piccoli fan di Attilio, indossano la maglia numero 8 col suo nome e sul davanti la scritta “Ciao Capitano”. Con loro i palloncini blu e gialli della Recanati basket. Sul feretro di Attilio le tre maglie del cuore, quella di Porto Recanati, di Recanati che ha indossato negli anni migliori e quella della Virtus Civitanova che proprio pochi giorni prima dell’incidente lo aveva riconfermato per la prossima stagione. Francesca non c’è, il suo nome è sulla bara sopra un mazzo di rose bianche e rosse. Attorno le foto più belle del giocatore, della sua vita sportiva e non solo. Ci sono anche gli amministratori di due città su tre nelle quali Pierini ha giocato: per Porto Recanati il sindaco Roberto Mozzicafreddo e la vice Rosalba Ubaldi e per Recanati il vicesindaco Mirco Scorcelli e l’ex primo cittadino Francesco Fiordomo. A officiare le esequie Don Gabriele Crucianelli. «Il basket ci costringe a guardare in alto, alla rete appesa al canestro – ha detto il parroco – Guardiamo in alto e cerchiamo le gioie vere e faremo centro nella vita. Si può sbagliare nello sport come nella vita ma si può sempre ritentare fino a fare centro. E si fa centro scoprendo un po’ dell’amore di Dio».
A ricordare le sue qualità come giocatore e la sua lealtà dentro e fuori dal campo il presidente della Federazione regionale basket Davide Paolini: «Questo lutto è un lutto di tutta la federazione e di tutta la regione – ha detto il presidente – Attilio ha superato con passione e voglia anche quegli ostacoli che molti di noi non riuscivano a superare. È arrivato a giocare contro gli americani ed è diventato fondamentale a Civitanova. Dico solo che ci ha lasciato, però ognuno di noi dovrà tenere conto delle cose positive. Dico ai ragazzi: prendete la sua voglia e la sua determinazione. Ai compagni che piangono: lo so ci sono passato anche quando ho perso Alessio Baldinelli, però vi dico che Attilio resta con voi. La cosa più bella di veder giocare Attilio era alla fine della partita l’abbraccio con il padre e lo sguardo verso la tribuna a cercare gli occhi della mamma». Straziante il ricordo del suocero Stefano che non la voce rotta dal pianto e dalla disperazione ha raccontato la storia d’amore tra Attilio e la figlia e la stima per quel genero divenuto un figlio: «Non accetterò mai l’idea che tu non ci sia più – ha detto – in un attimo è cambiato tutto. Tu per me eri un figlio non un semplice genero. È ingiusto che un genitore assista alla perdita di un figlio. Abbiamo il dovere di proteggere i figli e vederli felici, perdonaci Attilio se non l’abbiamo fatto. Ho vissuto la tua storia d’amore con Francesca fin dall’inizio quando la accompagnavo a vedere le partite. Lei aveva 18 anni, sembrava un amore estivo e invece è stato l’amore per tutta la vita, avevate pensato ad un figlio ma tutto questo vi è stato negato». Al termine della cerimonia i ragazzini del basket hanno fatto volare in cielo tanti palloncini colorati blu e gialli. La famiglia ha deciso di ricordare Attilio ad un mese dall’incidente, il giorno del suo compleanno. Avrebbe compiuto 39 anni.
Schianto contro un tir in A24: morto il cestista Attilio Pierini
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