Anche la Provincia, come l’Arengo, dopo aver preso solenni impegni per risolvere il problema dei miasmi che ammorbano quotidianamente i residenti di Villa Sant’Antonio e dintorni, sembra aver dimenticato le promesse fatte. Visto l’assordante silenzio (che stranamente accomuna i due enti governati da maggioranze opposte), dopo i proclami e le altisonanti dichiarazioni ufficiali, il Comitato Aria Pulita di Villa S’Antonio torna alla carica, senza fare sconti a nessuno. Dopo aver chiesto al sindaco Guido Castelli e al presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti di convocare con urgenza la prevista commissione consiliare con Arpam e Asur, sollecita ora il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo a dare risposte sugli impegni assunti pubblicamente in un incontro a cui avevano partecipato rappresentanti istituzionali e componenti dello stesso comitato cittadino.
Fumi dalla Ocma
«Da cittadini fiduciosi – sostengono i rappresentanti del comitato in una lettera aperta a D’Erasmo – avevamo creduto alle sue parole e promesse. Davanti all’ampia platea dell’assemblea del 5 ottobre 2017 ci aveva stupito con la garanzia dell’arrivo imminente di centraline, dello svolgimento di indagini a tappeto e di successive e immediate convocazioni. Poi però la nostra presenza è stata ridotta, fino ad escluderci dal percorso. Abbiamo appreso dai giornali di uno strepitoso protocollo e abbiamo compreso di essere stati estromessi, visto che non ci avete neppure avvisati.
Ma il punto -proseguono- è che questo famoso protocollo, pubblicizzato con ampie interviste ai giornali, è quanto di più misterioso si possa immaginare perché pare non essere mai uscito dalle segrete stanze. Che cosa ci sarà mai scritto? Non vogliamo davvero pensare che si tratti solo di chiacchiere e articoli di giornale. La realtà vera, purtroppo, è che ancora non abbiamo visto neppure l’ombra di una centralina. E anche se arrivassero a giorni, sarebbero comunque in ritardo. Avete predisposto le indagini e le analisi promesse? Avete fatto qualcosa di concreto, oltre l’incontro del 5 ottobre ben evidenziato sulla stampa? Ci farebbe piacere saperlo. Sempre che ci riteniate degni di ricevere queste informazioni, visto che continuiamo a respirare aria malsana».
«Infine, poiché sapete bene che tante testimonianze provano che gli odori fetidi segnalati più volte vengono dal depuratore Consind, ci auguriamo che con coraggio assumiate decisioni adeguate nell’imminente autorizzazione da rilasciare all’Uniproject, la ditta che gestisce l’impianto di Maltignano. E’ noto che l’Uniproject e la gestione del depuratore Consind sono strettamente connesse. Siamo particolarmente interessati alla vicenda perché la Uniproject utilizza il depuratore Consind, che è gestito a sua volta da Picena Depur, cui spetta l’onere dei controlli sugli scarichi. Purtroppo, però, Picena Depur e Uniproject sono società entrambe di proprietà di Unieco Società Cooperativa e hanno addirittura in comune lo stesso amministratore. Allora, presidente D’Erasmo – concludono i rappresentanti di Aria pulita – se non ha voluto solo buttare fumo nei nostri occhi e distrarci un po’ dalla nostra doverosa protesta, attendiamo al più presto da lei buone notizie».
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