Si è svolto oggi pomeriggio, mercoledì 9 dicembre. il confronto tra la Pfizer, la multinazionale americana del farmaco e del vaccino anti covid, e i sindacati sul caso dell’esubero degli interinali del sito ascolano “tagliati” (leggi l’articolo).
I sindacati hanno chiesto di trovare soluzione alternative alla fuoriuscita dei lavoratori (una sessantina circa) che purtroppo non hanno più un lavoro all’interno dello stabilimento della zona industriale di Campolungo.
Lo stabilimento Pfizer di Ascoli
Dall’azienda però non sarebbe arrivato un “dietrofront” rispetto alla decisione di non avvalersi più dei lavoratori assunti, formalmente, dalle agenzie interinali tramite somministrazione o “staff leasing” per rimanere nel lessico “yankee”.
E così si prospetta un Natale molto amaro per questi lavoratori, tra cui non mancano padri di famiglia, a cui la decisione della perdita del posto di lavoro è stata comunicata addirittura con poche ore di preavviso.
Alla base del “taglio” ci sarebbe una diversa organizzazione interna, il calo dei volumi assegnati al “plant” ascolano per il 2021 e una volatilità del mercato (in senso negativo) dovuta al Covid.
Solo una ripresa dei volumi potrebbe far tornare al lavoro gli interinali.
rp
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