«Cas in ritardo ed alloggi sfumati»,
esplode l’ira del Pd ascolano

ASCOLI - Il segretario Angelo Proccacini e il capogruppo Francesco Ameli annunciano un'interrogazione consiliare e accusano: «Per colpa dei furbetti non si possono penalizzare centinaia di persone che ricevono il Cas»
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«Non è possibile che sul terremoto Ascoli sia sempre dietro a tutti: dagli alloggi sfumati ai contributi pagati in ritardo e scassati. Servono amministratori capaci». E’ l’affondo del segretario comunale del Pd, Angelo Procaccini e del capogruppo Francesco Ameli in merito alla gestione post-sisma sotto le Cento Torri. I dem annunciano anche una interrogazione consiliare ad hoc.  «Quello che si sta verificando nella città di Ascoli Piceno per quanto riguarda l’erogazione del CAS (contributo di autonoma sistemazione) è il simbolo dell’incapacità amministrativa della giunta Castelli – accusano Ameli e Procaccini- Il nostro sindaco non perde mai occasione di andare a fare passerelle televisive o di rilasciare dichiarazioni fuorvianti per quanto riguarda l’operato della Regione Marche ma, visto quello che sta accadendo all’interno della città che amministra, dovrebbe stare più attento per evitare brutte figure. E’ inaccettabile che il comune di Ascoli sia sempre la pecora nera nel pagamento dei CAS ai terremotati.

Francesco Ameli e Angelo Procaccini

Un ritardo che non può passare inosservato in quanto sono coinvolte più di 700 famiglie aventi diritto al contributo di autonoma sistemazione. Ad Ascoli, a differenza di quanto avviene negli altri comuni, si viaggia con un ritardo di 3 mesi. Come mai? Se questi soldi sono a disposizione del Comune perché non vengono erogati costringendo così i cittadini ad anticipare le spese di affitto di tasca propria? Non è ammissibile che per colpa di alcuni “furbetti” siano a rimetterci centinaia di persone che ricevono il CAS».
E ancora: «Perché -aggiungono- a differenza di quanto viene disposto e comunicato ai sindaci dalla protezione civile e a livello nazionale dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana), i Cas erogati ad Ascoli avevano tutti un addebito di 2,80 euro per il “bonifico in entrata”? Il Comune di Ascoli Piceno predica bene ma razzola malissimo e per quanto riguarda il terremoto continua a rimanere indietro rispetto a tutti i comuni del cratere. Basti ricordare che Ascoli Piceno non è presente, pur avendone il diritto, fra i comuni che potranno beneficiare delle case popolari per far fronte all’emergenza abitativa post-sisma, creando evidenti disguidi a famiglie ed imprese. Tutto viene nascosto sotto al tappeto per non manifestare l’incapacità politica del governo locale. Mentre la Regione in maniera efficiente continua a liquidare puntualmente i contributi CAS e a predisporre bandi per utilizzare strutture a favore dei terremotati, il nostro Comune non è neanche in grado di rispondere a tali bandi, senza mai assumersi la responsabilità di errori a dir poco grossolani. In una fase di difficoltà come questa, la città ha bisogno di amministratori capaci e non di cortigiani. Chiediamo al nostro sindaco di evitare ancora una volta inutili proclami e di cercare di mettersi almeno al passo degli altri comuni del cratere e delle amministrazioni provinciali e regionali al fine di aiutare in maniera concreta chi ha diritto di essere aiutato. A tal riguardo il PD, tramite i propri consiglieri, presenterà un’interrogazione in Consiglio Comunale per avere contezza rispetto a quanto sta avvenendo sul pagamento del CAS e degli alloggi ERAP».


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