In arrivo “La Traviata” con Violetta transgender, per le scuole solo versione concerto

FA DISCUTERE l’idea registica di Luca Baracchini per l'opera di Verdi proposta dalla Fondazione Lirica delle Marche. Ascoli e Fermo non la ritengono adatta ai giovani studenti, Fano invece sì. Le scuole si dividono. Ventidio Basso esaurito per la recita del 18. Produzione già andata in scena un anno fa in vari teatri della Lombardia. Una modernizzazione che ricrea lo stesso scandalo del 1583
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di Franco De Marco

 

Violetta Valery, la celebre protagonista de “La Traviata”, ad Ascoli e a Fermo va bene se, come ha scritto Giuseppe Verdi nel 1853, fa la prostituta, ma non va bene se invece, in una trasposizione moderna, è anche transgender. Così “La Traviata” firmata dal regista Luca Baracchini, secondo titolo della stagione della Fondazione Lirica delle Marche, per quanto riguarda l’anteprima riservata agli studenti (il 9 a Fermo e il 16 ad Ascoli) sarà proposta solamente in versione concertistica eliminando così le movenze del mimo alter ego maschile contraltare di una donna lacerata dalla sua identità di genere.

 

Il teatro Ventidio Basso di Ascoli

Così infatti ha deciso il CdA della Fondazione Lirica dopo le proteste degli amministratori comunali quando hanno saputo che in questo allestimento Violetta era una transgender e poteva creare disorientamento negli spettatori più giovani. A Fano, invece, anche l’anteprima (2 febbraio) sarà regolarmente in forma scenica come la prima ufficiale. Sensibilità culturali e, forse politiche in senso largo, diverse.

 

Ci sta che un certo allestimento sia giudicato da qualcuno non adatto a giovanissimi e da altri invece più vicino ai ragazzi di oggi. Sorprende però che questi amministratori abbiano scoperto Violetta transgender solo all’ultimo momento. Infatti la produzione è una ripresa di quella che ha debuttato già un anno fa nel circuito OperaLombardia con rappresentazioni a Brescia, Como, Pavia e Cremona dove sì c’è stato qualche dissenso verso la regia ma niente di più e non ne è scaturito alcun “caso”.  Quando un prodotto culturale fa discutere, dice comunque un vecchio e sano principio, significa che centra il suo scopo.

 

Questa “Traviata” fuori dagli schemi classici andrà in scena nel Teatro della Fortuna di Fano il 4 febbraio, nel Teatro dell’Aquila di Fermo l’11 febbraio e nel Teatro Ventidio Basso di Ascoli il 18 febbraio.

 

Nel capoluogo piceno, a prescindere dalla discussione sulla versione registica, il Ventidio Basso è praticamente già sold out: restano solo biglietti del loggione. Effetto del titolo popolarissimo più che della polemica transgender. Anche per l’anteprima riservata agli studenti le prenotazioni non mancano,  tuttavia il tam tam di questa Violetta trasgressiva, e un certo scoraggiamento giunto dall’alto, ha spinto  alcune scuole a disertare.

 

Il progetto per questa “Traviata”, presentato dal Team Duphol’s, composto da Luca Baracchini per la regia, Francesca Sgariboldi per le scene, Donato Didonna per i costumi e Gianni Bertoli per le luci, è risultato vincitore in un concorso under 35 con ben 50 concorrenti.

 

L’idea registica è stata quella di trasportare lo scandalo provocato nell’Ottocento da una prostituta che si innamora di un ragazzo di buona famiglia allo scandalo che ai giorni nostri può provocare appunto la stessa situazione ma con protagonista una donna nel corpo ma con le pulsioni maschili, in lotta quotidiana con la sua identità sessuale e i propri sensi colpa.

 

Pregiudizi in società di ieri e pregiudizi in società di oggi. Ipocrisia di ieri e di oggi.  La direzione musicale è di Enrico Lombardi sul podio dell’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” con il Coro del Teatro della Fortuna diretto da Mirca Rosciani. Gli interpreti principali sono tutti giovani di buona qualità: Violetta è il soprano messicano Karen Gardeazabal, Alfredo è il tenore romano Valerio Borgioni, Giorgio Germont è Andrea Borghini e Flora Bervoix è Reut Ventorero.

 

 


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