Crisi di maggioranza, Silvia Laghi: «Non me la sento di staccare la spina all’Amministrazione»

SAN BENEDETTO - Scongiurata la caduta dell'Amministrazione, o forse solo rimandata: «E' evidente che ci sono malumori. Il buon esito delle pratiche amministrative non sarà sufficiente a farmi restare, se non ci sarà un netto cambio di rotta»
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Silvia Laghi

 

di Giuseppe Di Marco

 

Silvia Laghi per il momento rimarrà in maggioranza, che quindi conta 13 consiglieri contro i 12 della minoranza. Quanto durerà questa situazione? Nessuno può dirlo. Nemmeno la superstite di Rivoluzione Civica, che lega la tenuta dell’Amministrazione ad un necessario cambio di rotta da parte del sindaco Antonio Spazzafumo e della giunta.

 

«Ho preferito attendere qualche giorno prima di rilasciare dichiarazioni ufficiali, perché ero io stessa molto combattuta sul da farsi – afferma Laghi – Non volevo, in altre parole, dire cose su cui mi sono trovata molto indecisa. Mi aspettavo una svolta politica da parte di Simone De Vecchis, anche se mi sarei aspettata una maggiore condivisione nel fare certe scelte. Scelte che non giudico, anche perché condivido buona parte di ciò che ha detto l’ex capogruppo».

 

Sulle spalle di Laghi grava un’enorme responsabilità. La verità, però, è che la maggioranza a sostegno di Spazzafumo, ad eccezione del sindaco, consta di altri 11 consiglieri. «La tenuta o meno della maggioranza non dipende solo da me, ci sono malumori oggettivi: non è che possiamo nascondere che ci siano cose che non vadano bene. Questo significa che tutti possono essere me, tutti possono trovarsi nella mia stessa condizione».

 

E’ innegabile che l’Amministrazione si giocherà il tutto per tutto sulla questione del Ballarin. «L’iniziativa di restyling del Ballarin è tuttora in corsa e non si sa come andrà a finire – continua Laghi – Ma di pratiche da portare a termine ce ne sono tante. Ora, però, non mi sento di staccare la spina all’Amministrazione in un momento così delicato e confuso. Detto questo, da qui alle prossime settimane sapremo se ciò che sta portando avanti il vertice comunale stia andando a segno. E però voglio aggiungere che il buon esito dell’operazione Ballarin non sarà sufficiente a farmi restare, se non sarà accompagnato da un cambio di rotta da parte del sindaco, della giunta e degli stessi consiglieri». Parole che somigliano a quanto detto da Simone De Vecchis sul metodo, nonché sul grado di condivisione e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

 

Quindi la consigliera non andrà all’opposizione. Ci sarebbe anche un’altra via: presentare le dimissioni e uscire dal Consiglio. «Non ho preso realmente in considerazione l’idea di dimettermi da consigliere – conclude Laghi – Il punto non è nemmeno quello, perché se non ci sarà un cambio di passo l’Amministrazione cadrà. E l’ipotesi di un commissariamento, al momento, non mi sembra lo scenario peggiore per San Benedetto».

 

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