Il test It-Alert nella nostra regione, Aguzzi: «Parteciperà chiunque sarà nelle Marche in quel momento»

L'ALLARME scatterà attorno alle 12 del 12 settembre ma, come chiede di sottolineare l'assessore alla Protezione Civile: «Niente allarmismi, sarà solo una prova» e «nel caso sia prevista una vera allerta la prova verrà differita»
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Il messaggino di prova che il sistema It-Alert invierà la prossima settimana a tutti coloro che saranno nelle Marche

 

di Antonio Bomba

 

(foto di Giusy Marinelli)

 

It-Alert arriva nelle Marche. Il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, il quale avvisa i cittadini mediante un messaggio sui telefoni cellulari di pericoli imminenti o in corso, verrà sperimentato la prossima settimana, martedì 12 settembre alle ore 12. L’orario potrebbe tuttavia differire di qualche minuto.

 

Diversi sono i comunicati informativi già divulgati dalle autorità politiche e non negli ultimi giorni, ma il tutto è stato ribadito e spiegato al dettaglio questa mattina, durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Raffaello da parte dell’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi e dal dirigente della Protezione Civile Marche Stefano Stefoni.

 

Aguzzi ha chiesto in questa occasione, come mai aveva fatto prima, la collaborazione assoluta della stampa perché: «Tutti devono sapere che il 12 si tratterà di una sperimentazione e nulla di più.

Nessuno dovrà farsi prendere dal panico.

In questa occasione pertanto voi della stampa sarete più preziosi di quanto già non lo siete di solito. La partenza ufficiale del servizio – aggiunge – dovrebbe invece avvenire a inizio 2024 anche se una data precisa al momento non esiste».

L’assessore ha poi spiegato che un simile sistema è progettato e coordinato dalla Protezione Civile nazionale e «voluto dalla stessa Unione Europea. E noi ovviamente partecipiamo volentieri».

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Stefano Aguzzi e Stefano Stefoni

 

Il sistema, a essere precisi, entrerà in funzione e metterà in guardia su 6 classi di emergenze/pericoli di competenza della Protezione Civile: maremoti, collassi di dighe, attività vulcaniche, incidenti rilevanti, pericoli radioattivi o nucleari, precipitazioni intense e incidenti rilevanti negli stabilimenti industriali. E «mentre alcuni – specifica ancora Aguzzi – dalle nostre parti sono quantomeno improbabili altri, non sia mai, ma potrebbero accadere, vedi le precipitazioni intense».

 

Ma come funzionerà il tutto in questa sperimentazione di massa? «Il telefono cellulare di chi si ritroverà nelle Marche inizierà a suonare e lo farà con un suono strano, ben differente dalle classiche suonerie a cui siamo abituati.

Il suono proseguirà fino a che il cellulare non avrà avuto la certezza che il messaggio è stato letto dal suo possessore.

Dopodiché, se egli vorrà, potrà cliccare sul link del sito indicato e compilare il relativo questionario. Ma quest’ultima cosa è completamente facoltativa e nessuno è obbligato a farlo. Aggiungo che non occorrerà installare nessuna applicazione e tutto sarà gratuito».

 

Regione_Marche-presentazione_IT-alert_5-325x179It-Alert è già stato sperimentato in diverse regioni italiane. La prossima settimana, assieme alle Marche, toccherà anche a Friuli Venezia Giulia e Campania.

 

Attenzione però. Perché esiste una particolarità. It-Alert non invierà il messaggino-test a tutti i marchigiani in quanto tali o perché risultanti residenti all’anagrafe. Bensì a chiunque in quel dato momento si ritroverà agganciato a una delle celle di telefonia della nostra regione.

 

Stefoni ha poi aggiunto dettagli interessanti soprattutto per comprendere come si è arrivati a questa formula che, se completamente definitiva forse non è, davvero poco ci manca: «Il sistema è in fase di test dal 2020. Fino ad oggi più che attacchi di panico, i problemi maggiori si sono riscontrati in termini amministrativi e di privacy.

Ai primi esperimenti – prosegue – in Sicilia e Calabria, alcuni cittadini contestarono proprio la violazione della privacy. Tuttavia oggi, dopo molti studi e approfondimenti normativi tutto è assolutamente in regola». Questo perché «il sistema non sa chi riceverà il messaggio e chi sarà collegato con le celle specifiche. E tantomeno chi lo riceverà potrà rispondere. Così si evita ogni tipo di contenzioso legale. Il messaggio in sé – conclude sul tema – sarà semplice, quasi banale, ma sarà utile per far comprendere a tutti come funziona. Insomma, sarà un test importante».

 

Regione_Marche-presentazione_IT-alert_3-1-325x208Stefoni ribadisce inoltre quanto detto da Aguzzi, aggiungendo che «L’esperimento è su base regionale per pura comodità organizzativa, ma verrà ricevuto da chiunque si trovi nelle Marche o agganciato alle antenne materiali e fisiche ‘nostre’ e alla loro capacità di raggiungere le persone in una data zona.

Ci aspettiamo ad esempio – dice ancora il dirigente – che lo ricevano anche i residenti di zone limitrofe e nazioni straniere come San Marino». Infine «Il messaggio sarà in 2 lingue, italiano e inglese e anche lì verrà ben spiegato che sarà solo un test, una prova».

 

Aguzzi e Stefoni hanno specificato altre due cose. La prima è che il sistema sarà aggiuntivo ma non andrà a sostituire altri sistemi di allerta anche se, come spiega Aguzzi «Nonostante ciò possa creare panico a qualche turista straniero, questa modalità sarà la più veloce e rapida per avvisare tutti».

 

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Stefano Stefoni

Infine la risoluzione al dubbio, alla paura, alla domanda che in molti si stanno facendo nelle ultime settimane: nella malaugurata ipotesi che una di quelle trame da film apocalittico dovesse diventare realtà e una qualche emergenza scattasse davvero proprio nella giornata, se non addirittura nei momenti stessi del test, cosa accadrebbe?

La risposta arriva da Stefano Aguzzi: «È naturale che, se ad esempio dovessimo avere un’allerta meteo arancione proprio il 12 settembre, differiremo il test». Ecco meglio così.

 

Il 12 settembre tutti i cellulari squilleranno in contemporanea: è il test del sistema di allarme pubblico nazionale

 

 


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