Il momento incriminato davanti all’ufficio postale di Amandola. A destra, il sindaco Marinangeli
di Andrea Braconi
Momenti di tensione questa mattina davanti all’ufficio postale di Amandola. Un gruppo di cittadini infatti si è accorto che qualcosa non andava. Alcuni operai, presumibilmente incaricati da Poste Italiane, stavano portando via del materiale dell’ufficio caricandolo in un furgone. Un segnale di un presunto smantellamento che ha subito messo in allerta i cittadini. Da giorni infatti si parla della tanto temuta riorganizzazione degli Uffici Postali nelle aree colpite dal sisma. Il timore dei residenti è di un taglio delle zone di recapito anche nel Fermano da cui potrebbe addirittura partire la riorganizzazione degli uffici postali, e la consegna della posta a giorni alterni.
Così questa mattina è scattata la protesta. Amandolesi che hanno subito avvertito l’amministrazione comunale di quanto stava avvenendo. Tempestivo l’intervento di un mezzo della polizia municipale che ha sanzionato il camion che oltre ad essere salito sul marciapiede per il carico del materiale ha anche urtato un lampione dell’illuminazione. Una vicenda seguita in modo quanto mai attento anche dal sindaco Adolfo Marinangeli, che commenta: «Una reazione forte della città. Non sapevamo assolutamente niente in merito alla decisione di Poste Italiane. Ho inviato lettere e contro-lettere, ci sono stati incontri per far bloccare questa scelta di ridimensionare o smantellare il servizio e invece loro di buon ora sono venuti a portare via l’attrezzatura. Non sappiamo con esattezza che cosa volessero portar via, perché non ci dicono nulla, me era comunque in atto qualcosa». Marinangeli si chiede come «E’ mai possibile che si proceda in questi termini, tra l’altro in una situazione come quella di Amandola dove il post-terremoto ha avuto ripercussioni pesanti? Siamo di fronte all’ennesimo smantellamento di un servizio che contribuisce a gravi ripercussioni sul territorio come lo spopolamento».
Una volta appresa la notizia la Cgil ha organizzato un flash mob di protesta di fronte all’ufficio contro la riduzione annunciata delle zone di recapito e della consegna a giorni alterni, promossa da Poste Italiane, nelle aree del sisma. «L’operazione -spiega Cgil- è iniziata nella provincia di Fermo, proseguirà nel Maceratese e nell’Ascolano. In provincia di Fermo, nella zona del terremoto, le zone di recapito sono 23, dovrebbero scendere a 18». «Mentre Governo e Regione sono impegnati a rilanciare le aree interne colpite dal sisma, Poste Italiane si comporta in modo opposto. -dichiara Maurizio Di Cosmo, segretario generale Cgil Fermo – La Cgil chiede invece di potenziare tutti i servizi, comprese quelli postali».
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