E’ quasi terminata l’indagine del Comune sulle posizioni sospette dei percettori dell’ormai famoso “Cas”, il contributo di autonomo sistemazione per gli sfollati del terremoto. Sotto osservazione c’erano un centinaio di posizioni su circa 800 beneficiari. «Al termine della disamina -annuncia il sindaco Guido Castelli- di circa il 99% delle suddette istanze giudicate degne di approfondimento, i risultati possono essere così sintetizzati: almeno il 25% delle stesse sono state giudicate corrette ed e’ stato riattivato il beneficio sospeso; un ulteriore 25%, dopo aver ricevuto la richiesta di chiarimenti e integrazione documentale, hanno optato per la restituzione delle somme ricevute avendo compreso l’esatta interpretazione dell’ordinanza n. 388/2016 della Protezione Civile. Infine circa il 50% hanno ricevuto la nota di revoca del contributo con richiesta di restituzione dei contributi gia’ percepiti».
Guido Castelli (foto Vagnoni)
Adesso cosa accadrà? «La Commissione -continua sempre Castelli- ha operato con gli strumenti a propria disposizione nell’obiettivo di verificare se vi fossero state interpretazioni inesatte, da parte degli utenti sui precisi criteri di accesso al contributo, oltre a controllare l’eventuale permanenza degli sfollati, dopo l’acquisizione del contributo, nella dimora dichiarata inagibile. Preme sottolineare che la Commissione istituita ha svolto un procedimento amministrativo utilizzando dati e documenti ed espletato accertamenti attraverso i quali ha potuto trarre delle conclusioni. La Commissione non e’ un organo inquirente, pertanto i risultati ottenuti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza per quanto di propria competenza e affinche’ possano essere condotte, eventualmente, indagini e ulteriori accertamenti su tutti i casi esaminati». Il primo cittadino ringrazia anche gli uffici per il lavoro svolto. «Il Comune di Ascoli -dice Castelli- ha sempre svolto con particolare scrupolo le notevoli incombenze che l’emergenza sisma ha imposto alla pubblica amministrazione locale. Ciò malgrado una normativa nazionale che, ai comuni più grandi, ha concesso personale aggiuntivo solo con il “contagocce”. Basti pensare che nel caso di Ascoli il personale a tempo determinato assegnato per l’emergenza sisma si conta – letteralmente – con le dita di una mano. Particolarmente complessa, da questo punto di vista si è rivelata la gestione del contributo di autonoma sistemazione che tuttavia il personale del comune di Ascoli ha garantito in maniera assolutamente adeguata ed efficace.
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Nonostante qualche polemica in perfetta mala fede, i nostri uffici sono riusciti, non solo ad espletare il servizio in modo egregio ma anche a procedere ad una verifica di trasparenza e legittimità su tutte le pratiche di Cas. Non si è trattato solo di una verifica a campione, come previsto dalla legge, ma di un’analisi di ogni posizione che ha prodotto la selezione di circa un centinaio di posizione meritevoli di approfondimento. La Commissione per la verifica delle “posizioni attenzionate” -conclude- ha quasi completato il proprio lavoro. A suo tempo le stesse domande erano state trasmesse anche alla Guardia di Finanza, tuttavia la Commissione ha portato avanti il proprio iter concludendo la quasi totalita’ dei procedimenti amministrativi avviati».
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