Crisi Beko, il comitato al ministro Urso: «Ora servono fatti, non passerelle»

COMUNANZA - In attesa della visita, prevista per il 15 maggio, arriva l'accorato appello: «Qui non c’è nulla da festeggiare. La realtà è fatta di posti di lavoro già persi — circa il 30% dell’organico — produzione ridotta e lavoratori in cassa integrazione»
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In attesa della visita del ministro Urso a Comunanza, prevista per il 15 maggio, il Comitato Difesa Beko lancia un appello accorato: «Qui non c’è nulla da festeggiare».

Manifestazione pro Beko a Comunanza

 

Il comitato denuncia la gravità della situazione dello stabilimento Beko, contestando la narrazione ottimista che ha seguito la firma del recente accordo tra azienda e istituzioni.

 

La realtà, spiegano, è fatta di posti di lavoro già persi — circa il 30% dell’organico — produzione ridotta e lavoratori in cassa integrazione. Le aziende dell’indotto sono allo stremo, mentre l’annuncio della nuova lavatrice viene definito una “beffa”, capace di garantire solo pochi giorni di attività all’anno. Nessun progetto concreto all’orizzonte e, anzi, segnali di disimpegno come lo smantellamento della R&S a Fabriano.

 

Il comitato chiede al ministro di assumere un ruolo attivo e promuovere un confronto serio con l’azienda, per costruire un vero piano industriale e dare un futuro al territorio. «Il resto rischia di apparire solo una mossa elettorale, che offende la dignità di una comunità che lavora, resiste e non si arrende», concludono.


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