di Filippo Ferretti
La ricostruzione intesa non solo attraverso l’uso del cemento ma anche in termini di cultura, di creatività e di visione. Per questo motivo, la Sub Misura B2.1 del programma Next Appennino, a beneficio delle iniziative imprenditoriali che operano nell’ambito culturale, creativo, turistico e sportivo, con attenzione particolare al Terzo Settore, ha voluto sostenere l’attività della Compagnia dei Folli, storico gruppo scenico ascolano specializzato nel teatro di strada e performance circensi, che da anni allestisce spettacoli ed esibizioni nei borghi del cratere sismico.
La Sub Misura B2.1 del programma Next Appennino è dedicata al sostegno delle iniziative imprenditoriali che operano nei settori culturale, creativo, turistico e sportivo, con un’attenzione particolare anche al Terzo Settore. Hanno potuto accedere al bando micro, piccole e medie imprese, reti d’impresa, imprese sociali, società e associazioni sportive dilettantistiche, nonché Enti religiosi civilmente riconosciuti delle aree del centro Italia interessate dal terremoto.
Nelle Marche sono state finanziate 58 domande per un valore complessivo di 30,7 milioni di euro. Tra le realtà sostenute figura anche la Compagnia dei Folli, che da anni porta spettacoli e performance nei borghi del cratere sismico e non solo.
«La cultura è impresa nell’Appennino centrale e può lasciare segni concreti sul territorio: un’eredità per chi sceglierà di restare, trovando più servizi e più opportunità – dichiara il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli -. Il sostegno a realtà come la Compagnia dei Folli da parte di Next Appennino certifica un’eccellenza e indica la direzione da seguire: radici identitarie e tradizione, ma anche estro e innovazione. La Sub Misura B2.1 è uno dei tanti esempi di questa strategia: la ricostruzione non è solo cemento, ma anche cultura, creatività e visione».
La compagnia, famosa in tutto il mondo, ha potuto beneficiare del sostegno da parte di Next Appennino in quanto eccellenza nel settore della cultura, sinonimo di impresa nell’Appennino centrale, in grado di lasciare segni concreti sul territorio; un’eredità per chi sceglie di restare, trovandosi davanti a maggiori servizi e opportunità.
L’operato e il percorso dei “Folli” indicano peculiarità, lavoro e idee che rappresentano un esempio da seguire, contraddistinti come sono da radici identitarie e dalla tradizione, oltre all’estro e all’innovazione. Il gruppo artistico, nato nel 1984 tra amici allo scopo di animare le feste medievali a Castel Trosino, nel tempo ha voluto sempre più radicare il proprio lavoro localmente, creando nel 2000 il “Palafolli”, teatro da 220 posti e, successivamente, un grande tendone ubicato all’esterno, distrutto purtroppo dalla nevicata del gennaio 2017, tutto nella zona della sede di via della Cardatura
Dunque, grazie al bando legato alla ricostruzione, per tutte i progetti legati alla compagnia sono in atto delle importanti novità. Si tratta di opportunità uniche per poter incentivare, proseguire, arricchire l’attività, consentendo non solo di produrre e allestire lavori teatrali e creare stagioni di spettacoli ma anche di organizzare corsi professionali, cedere la struttura a realtà esterne e collaborare con altre realtà culturali e sociali: in questo senso è da ricordare almeno la collaborazione con il progetto “Mete” de La Casa di Asterione, che crea occasioni di teatro e di danza ad allievi sia normodotati che affetti da fragilità. Ecco, dunque, che sono già partiti alle spalle del Palafolli i lavori per l’imponente struttura in legno e acciaio, che comprenderà una sartoria per la realizzazione dei costumi, una grande palestra, un magazzino per ospitare materiali e una piccola officina.
«Dopo il crollo del tendone non eravamo più in grado di fare prove sui trampoli: questo ci consentirà non solo di sviluppare meglio le nostre produzioni ma anche di offrire lo spazio ad altre compagnie», spiega Carlo Lanciotti, con Mauro Orsini e Lara Ciaffardoni da sempre l’anima dei “Folli”, gruppo che racchiude in toto oltre trenta persone, tra artisti e collaboratori. Oltre alla mega-struttura, che tra qualche settimana verrà rivestita e assumerà una propria dimensione, il secondo obiettivo da realizzare con i finanziamenti provenienti da Next Appennino sarà quello dal punto di vista energetico, che prevede anche all’interno del Palafolli la climatizzazione degli spazi e l’istallazione di pannelli solari.
«Questo ci permetterà di poter lavorare sempre, di proporre spettacoli anche d’estate e poter realizzare corsi tutto l’anno, sia per noi che altre compagnie», aggiunge Mauro Orsini, sottolineando che il costo totale dei lavori, che si concluderanno entro il 2026, sarà di circa un milione di euro, di cui il 20% a carico dei “Folli”.
Un raggiungimento reso possibile grazie al lavoro svolto da Alessandra Marcozzi, che ha avuto le capacità tecniche e burocratiche di arrivare a questo risultato ministeriale. «In questo modo, la nostra attività e quella di altre realtà teatrali e umanitarie si arricchirà a beneficio del territorio», concludono i “Folli”, coloro i quali, pur avendo conquistato nella loro carriera traguardi straordinari – dalle date negli stadi nazionali con Claudio Baglioni all’organizzazione del Carnevale di Venezia, sino alla trionfale tourneè in Giappone nel 2000 – vedono il loro obiettivo sempre e solo nel rappresentare e potenziare la storia, i personaggi, la bellezza della terra in cui sono nati e cresciuti.
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