di Marco Braccetti
Pochi e, tra questi pochi, anche qualche indisciplinato. Ecco la fotografia dei bagnanti lungo la costa sambenedettese, in questo inizio anticipato di stagione balneare 2025. Come ormai si sa, la stagione dei bagni è ufficialmente iniziata lo scorso 17 maggio. Gli chalet che vogliono accogliere i propri clienti in spiaggia debbono, obbligatoriamente, garantire il servizio di salvamento, con relativo bagnino.
Finora, complice un meteo piuttosto instabile, i baywatch in campo hanno dovuto affrontare una giornata con poche persone in acqua, ma non sono mancati episodi di potenziale pericolo per la sicurezza balneare. Lorenzo Bollettini, operatore di salvataggio, racconta un fatto recente avvenuto sulla costa meridionale della Riviera. Un gruppo di giovani bagnanti si era arrampicato su una scogliera frangiflutti, pratica vietata e rischiosa quando – come nel giorno in questione – il mare è mosso.
«Non ho dovuto intervenire direttamente», spiega Bollettini, «perché i ragazzi si sono resi conto della situazione e si sono allontanati dagli scogli dopo avermi visto». Fortunatamente, non ci sono stati problemi gravi, ma Bollettini ricorda che negli ultimi anni ci sono stati diversi scontri tra bagnanti indisciplinati e bagnini di salvataggio.
Insomma, stavolta è andata bene. Ma, durante le ultime estati, non sono mancate frizioni tra gruppi di bagnanti indisciplinati (soprattutto giovani) e bagnini di salvamento che li richiamavano al rispetto delle regole previste per vivere il mare in sicurezza. La speranza è che in questo 2025 i bagnanti siano maggiormente consapevoli dei rischi.
Con l’imminente arrivo di giugno, la chiusura delle scuole e l’arrivo di tante famiglie sulla riva, gli assistenti ai bagnanti si raccomandano. «Gli adulti che accompagnano dei bimbi al mare non debbono perderli di vista neppure per un attimo» scandisce Luca Buttafoco, presidente delle cooperative che curano il servizio di salvamento a mare lungo il litorale Piceno. Effettivamente, può bastare una minima disattenzione per provocare qualche tragedia irreparabile. L’accorato appello di Buttafoco non viene fatto a vanvera. Durante le ultime estate, infatti, ci sono stati davvero tanti bambini smarriti lungo l’arenile. In pieno luglio, addirittura, in genere si conta una media di circa due casi al giorno. Situazioni critiche, tutte concluse nel migliore dei modi grazie al lavoro sinergico che i baywatch svolgono sotto l’attento controllo della Capitaneria di porto. Ma è meglio non sfidare troppo la sorte.
Dunque genitori, parenti o semplici accompagnatori dei piccoli bagnanti debbono tenere alta la guardia. Un utile consiglio dei addetti alla vigilanza balenare: ai piccini andrebbe fatto imparare a memoria il nome dello chalet in cui si è ospiti; oppure, ancora più facile, il numero della concessione balneare. Così, in caso di necessità, potrebbero fornire un importante punto di riferimento ai soccorritori.
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