di Pier Paolo Flammini
Ferdinando Palestini, Gianpiero Palmieri, Nedo Tiburtini
La Caritas Diocesana presenta il proprio bilancio 2024 estendendolo anche agli aspetti sociali, non meramente contabilizzati. Il vescovo Gianpiero Palmieri, insieme al vicepresidente della Fondazione Carisap Fernando Palestini e al tesoriere Nedo Tiburtini hanno illustrato i dati dell’anno trascorso, che si sostanziano in un importante aiuto nei confronti dei bisognosi.
Il Vescovo delle diocesi di Ascoli e San Benedetto ha affermato che «la Caritas valorizza in modo concreto il volontariato, una delle grandi risorse italiane. La rete dei volontari nelle parrocchie è fondamentale e oltretutto le due Caritas di San Benedetto e Ascoli collaborano insieme sistematicamente e consentono di avere una vista sul territorio ampia».
La diocesi ha anche presentato due iniziative collaterali, quella del Microcredito, che consente di accedere a finanziamenti fino a 8 mila euro per le famiglie che non riescono ad accedere al sistema bancario, grazie all’appoggio della Cei, e “Fresco di… Orto“, che in collaborazione con l’associazione “Il Germoglio” consente alle persone ospitate alla Caritas di coltivare ortaggi e poi metterli in vendita, in modo che vi sia un inserimento nel mondo del lavoro e un rapporto diretto con la terra.
Alcuni numeri sintetici dell’attività della Caritas di San Benedetto nel 2024: ci sono stati 1.735 incontri al Centro di Ascolto, oltre 38 mila parti forniti, 10.959 colazioni (questo è un nuovo servizio avviato un anno fa), 637 servizi doccia, 4.576 pacchi di viveri di cui 145 consegnati a domicilio, 3.040 interventi di vestiario, 740 cure dentistiche di cui molte per bambini.
Fernando Palestini ha aggiunto: «La Caritas è l’organismo pastorale della diocesi che stimola al dovere della carità verso tutta la comunità. La Fondazione è il braccio operativo, attraverso il quale passano tutte le attività che svolgiamo. Uno dei compiti principali, seguendo l’inseguimento del Vangelo, è provare a dar voce soprattutto agli ultimi, ai poveri. La Caritas è una sentinella nel territorio per affrontare i problemi e favorire la piena applicabilità di ogni uomo. Ovviamente vogliamo superare i problemi che si sono creati nel quartiere, ma dobbiamo aiutare le persone, senza ospitare per forza chi contravviene alle regole di convivenza. Il nostro compito è di servire l’uomo laddove ci sono problemi di marginalità o le famiglie per l’aiuto anche sulle bollette mese per mese».
I volontari complessivi sono circa 80, ci sono anche i doposcuola gratuiti nelle parrocchie; Nedo Tiburtini ha spiegato come «il Bilancio Sociale valuti la concretezza dell’aiuto della Caritas e non il mero valore economico, poiché molte attività, essendo appunto volontarie, non sono contabilizzate: La nostra spesa è di 70 mila euro per la mensa, 20 mila per il poliambulatorio, 50 mila di utenze, 20 mila impegni per gli affitti degli indigenti, 32 mila euro utenze, 25 mila per altro. Il totale vede 446 mila euro di spese e 453 di ricavi. Ma se contiamo anche i costi e i ricavi figurativi, come ad esempio le 14 mila ore di volontariato, abbiamo che queste danno un valore di 330 mila euro. Si arriva a un bilancio di 625 mila euro di ricavi figurativi e 550 euro di costi figurativi».
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