Premio Crocetta, vince Luca Pontolillo su Nicola Gaeta e Davide Leo

ASCOLI - Il premio Cultura è andato al poeta e scrittore Davide Rondoni. L’emozione, e la soddisfazione, del presidente della Fondazione Crocetta, Maria Rosaria Sarcina. Finale di serata con il maltempo che minaccia anche la Pinacoteca: l’acqua filtra dai finestroni e riesce a insinuarsi anche nella Sala della Vittoria
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Foto di gruppo al Premio Crocetta 2025

 

di Walter Luzi

(foto di Margherita Giorgi)

 

La nona edizione del concorso nazionale di composizione intitolato alla memoria di Mauro Crocetta se la aggiudica il più giovane dei tre finalisti. Luca Pontolillo, pesarese, ha solo 22 anni, e una smisurata ammirazione per Bach. “Sguardi sul nulla” il titolo del suo lavoro, ispirato ad una poesia che l’artista pugliese trapiantato nel Piceno ha scritto nel 1963, quando aveva, più o meno, la sua età. “Solo, nel buio che mi circonda”, il titolo, tratta dalle liriche contenute nella raccolta “Verso l’ultimo approdo”, che lega profondamente l’umano con il Creato. Luca Pontolillo ha conseguito lo scorso anno il diploma accademico di primo livello in Organo e composizione organistica al Conservatorio “Rossini” della sua città con il massimo dei voti.

La dottoressa Sarcina con Pontolillo

 

Gli applausi della sala sono comunque andati anche agli altri due finalisti: il trentunenne romano Davide Leo che ha proposto “Son cadute l’ombre” e il coetaneo abruzzese Nicola Gaeta con la sua “Danza tra i miei silenzi”. Tutte le esecuzioni dei brani inediti sono affidate al trio d’archi degli studenti del Conservatorio musicale “Gioacchino Rossini” di Pesaro: Alice Agostinelli al violino, Giuseppe D’Amico alla viola, e Michele Vischi al violoncello.

 

Per quello che riguarda, invece, la sezione B, dedicata alle creazioni intermediali di musica acusmatica e immagini, ispirate alle forme plastiche di Mauro Crocetta, il vincitore, già designato, è il dorico venticinquenne Matteo Rossini. Un talentuoso sassofonista che ha iniziato a suonare da bambino nella banda musicale “Bonanni” di Cupramontana, e si è successivamente formato anche lui al “Rossini” di Pesaro. Le sue “Increspature” digitali hanno ricreato virtualmente un personale Eden, grazie alla tecnica dello stop motion con sonorizzazioni che poggiano su un tappeto sonoro di droni e pad. Qualunque cosa significhi, il risultato finale ha finito per incantare, con suoni e immagini partoriti dalle tecnologie, anche i puristi dell’ortodossia musicale classica. Deliziati in apertura dalla proiezione di un bel video registrato ispirato alla poesia “Primavera” di Mauro Crocetta. Musica di Lamberto Lugli, che è anche il direttore artistico della manifestazione, con Roberto Murra al pianoforte e la voce della soprano Frederique Willem.

Il trio d’archi dell’Istituto Rossini di Pesaro

 

Poi ci ha pensato la famosa sequenza finale dei baci tagliati del film “Nuovo cinema Paradiso”, un omaggio all’immenso Ennio Morricone, a scaldare ulteriormente l’atmosfera. Le note e lo struggente testo di “Se” hanno accompagnato la danza della giovanissima Ilaria Pelliccioni, allieva, allo “Spontini” di Ascoli, della maestra Maria Luigia Neroni. La maestra che tutti noi avremmo voluto avere. Con l’Istituto musicale ascolano la collaborazione del Premio Crocetta va avanti dalla prima edizione, sigillato dalla prof. Maria Puca nella veste di sempre più spigliata conduttrice.

 

Il prossimo anno il Premio Crocetta, con la 10° edizione, passerà in doppia cifra. Una bella soddisfazione davvero per l’anima della manifestazione, la presidente della Fondazione Mauro Crocetta, Maria Rosaria Sarcina, che dell’artista fu compagna di vita e musa ispiratrice. «Ad ogni anno che passa – dice nel suo saluto – le difficoltà e le fatiche per l’organizzazione di questo evento crescono di pari passo. Ci fanno trovare le energie, comunque, per andare avanti, questi giovani e bravi compositori che partecipano al concorso ogni anno. Grazie per continuare ad emozionarvi, e ad emozionarci, facendo rivivere con le vostre composizioni, le opere di Mauro Crocetta. Solo la bellezza, intesa in ogni sua forma, può salvare il mondo. Per questo va fatta conoscere, e alimentata, per contribuire a costruire un futuro migliore».

Il premio Cultura, per la prima volta nella sua storia, verrà recapitato per posta. Il poeta e scrittore Davide Rondoni, l’artista prescelto per la gratificazione di quest’anno, non ce l’ha fatta proprio ad essere presente nella Sala della Vittoria, per ritirarlo di persona. Dispiace. Molto. Saluta e ringrazia con un video messaggio. Ha una bella voce, e belle parole per Mauro Crocetta. Poi, in attesa dei verdetti della giuria tecnica presieduta dal maestro e compositore Andrea Talmelli, tocca ai professori. Stefano Papetti e Donatella Ferretti si alternano a dissertare sull’essenzialità dell’arte di Crocetta, e sulla convivenza possibile di due forme d’arte apparentemente dicotomiche, moderna contemporanea e classica, sotto lo stesso tetto, il primo. Sulla perseveranza della Sarcina nella custodia e divulgazione del messaggio spirituale di Crocetta, e sulla tensione metafisica del poliedrico artista verso l’Assoluto, la seconda.

Ilaria Pelliccioni, giovane danzatrice dello “Spontini”

Siamo sottofinale, si sono fatte quasi le 19. Dall’esterno arriva, sempre più forte e impressionante, il fragore dei tuoni e lo scrosciare incessante della pioggia. Quando due allievi dell’Istituto “Nello Biondi” di Camerino, Micaela Mancinelli al clarinetto e Lorenzo Passamonti al sassofono contralto, attaccano, in anteprima assoluta, Homage, scritta dal vincitore dell’ultima edizione di un anno fa, Cosimo Daniele Bombardieri, presente in sala anche lui, tutti hanno orecchie, e preoccupata attenzione, solo per gli echi della tempesta tropicale che sta toccando il suo apice distruttivo all’esterno. E occhi per l’acqua, che filtrando dai finestroni inizia a scolare sul pavimento, mentre tuoni e saette si succedono intervallando i violenti scrosci.

 

Molti scrutano la volta dell’altissimo soffitto, che fu, già nel 1579, del primo teatro cittadino, pregando che non cominci a gocciolare acqua anche da lassù. Nell’apprensivo brusìo che corre fra il pubblico, ancora seduto sotto i dipinti di Cola d’Amatrice, nessuno pensa più a Micaela e Lorenzo, che continuano imperterriti a suonare con bravura i loro strumenti. Senza perdere la concentrazione. E nemmeno la pazienza. La musica è più forte di tutto.

 

Il vincitore della sezione B Matteo Rossini

Maria Rosaria Sarcina, presidente della Fondazione Crocetta

Cosimo Daniele Bombardieri si congratula con gli esecutori del suo “Homage”


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