Tutti in classe durante la ricreazione, scatta la protesta degli studenti del Liceo Scientifico. La dirigente: «Soluzione temporanea per garantire sicurezza»

ASCOLI - Gli alunni contestano la nuova circolare che vieta di uscire dalle aule durante la prima delle due pause. La preside chiarisce: «Nessun intento punitivo, ma la necessità di evitare rischi e gestire l’affollamento. Sabato un episodio preoccupante»
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La protesta degli studenti del Liceo Scientifico “Orsini”

 

di Maria Nerina Galiè

 

Tutti in classe durante la ricreazione: è questa la nuova regola (in vigore da ieri) che ha fatto scattare la protesta degli studenti del Liceo Scientifico “Orsini”, oggi 21 ottobre. La circolare impone di restare nelle aule durante i dieci minuti della prima pausa, una decisione che molti ragazzi considerano «la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Gli studenti lamentano una serie di restrizioni che, a loro avviso, stanno rendendo la vita scolastica sempre più rigida: gite non organizzate, tornei sportivi negati, alternanza scuola-lavoro in orario pomeridiano e accesso limitato ai servizi igienici. «Ora ci chiudono anche nei nostri unici dieci minuti di svago? – scrivono in una nota – Dov’è finito il principio del socializzare senza telefoni se non possiamo nemmeno uscire dalla nostra aula?».

 

La richiesta è chiara: ritirare o sospendere la circolare fino alla prossima riunione del Consiglio d’Istituto, prevista per il 28 ottobre. La protesta, spiegano, nasce «nel rispetto delle regole, ma con la volontà di far sentire la voce degli studenti».

 

La dirigente scolastica Cinzia Pettinelli interviene spiegando le motivazioni del provvedimento: «Non c’è alcun intento punitivo – precisa – ma solo la necessità di tutelare la sicurezza dei ragazzi. È una soluzione tampone e temporanea, in attesa del Consiglio d’Istituto, unico organismo preposto ad emanare regole.

Negli anni si sono verificati anche atti di vandalismo: porte rotte, lavandini divelti, bagni danneggiati.

Quest’anno più che in passato abbiamo notato un eccesso di esuberanza giovanile. E con 879 studenti nei corridoi la gestione è diventata complicata se non addirittura preoccupante. sono circa due settimane che monitoriamo la situazione».

 

A spingere verso la decisione di tenere nelle aule i ragazzi durante la prima ricreazione (nella seconda c’è meno affollamento perché alcune classi escono alle ore 12) è stato un episodio avvenuto sabato scorso: due studenti, strattonandosi, hanno fatto cadere un armadietto. A

Anche la dirigente, riferita al fatto, parla di «goccia che ha fatto traboccare il vaso»: «Per fortuna sabato non si è fatto male nessuno – aggiunge Pettinelli – ma non potevamo ignorare il rischio, far finta di nulla. Serviva un intervento immediato».

La dirigente assicura tuttavia disponibilità al dialogo: «Ho incontrato i rappresentanti degli studenti per spiegare la misura. Sono aperta a soluzioni meno restrittive, di cui discuteremo insieme in Consiglio. Ho chiesto ai ragazzi stessi di avanzare proposte e sottolineato che i problemi si risolvono insieme. Ma la sicurezza non può essere messa in discussione».

Sulle gite scolastiche, Pettinelli chiarisce infine che «le classi quinte sono già partite e per le altre si è aperto uno spiraglio. Non c’è mai stata la volontà di limitarle, ma solo la necessità di rispettare le procedure burocratiche».


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