Varchi e Ztl in centro non piacciono, i ristoratori: «Chiuderemo tutti». Partita una raccolta firme

ASCOLI - I nuovi tre varchi che presto saranno attivi nel centro storico - dalle 20,30 alle 7,30 - fanno discutere abitanti e commercianti: «Nessuno pensa a bar e ristoranti», «La sosta selvaggia avviene da sempre solo nei weekend» e «Più che cacciarle le persone dovremmo farle arrivare» alcuni dei pareri raccolti
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Uno dei tre nuovi varchi ad Ascoli centro

di Filippo Ferretti

 

Ad Ascoli centro, centinaia di residenti in queste ore stanno firmando un’apposita petizione affinché venga rimandata a data da destinarsi l’attivazione dei tre varchi elettronici il cui funzionamento effettivo è previsto dal prossimo primo novembre.

 

Il provvedimento, già informalmente operativo dai primi giorni di ottobre, impedirà a chi guida un autoveicolo senza essere residente nel centro storico di accedere ai percorsi che vanno da via della Fortezza a via Dari, da corso di Sotto a via Lazzari e da via Marucci-piazza Ventidio Basso sino alla piazza di Cecco a Porta Romana. L’imminente varo dei nuovi dispositivi è stato messo in campo dall’Arengo per eliminare il problema sempre più frequente di chi vive nel cuore della città e non trova spazio per lasciare la macchina di sera, rientrando a casa. Ma paradossalmente la raccolta di firme è stata proprio voluta da chi ci abita e da chi commercia in centro, convinto che il divieto di transito alle autovetture – vigente tutte le notti con orario 20,30-7,30 e tutta la giornata nelle domeniche e festivi – non possa far altro che isolare la parte più antica ed economicamente fragile del capoluogo piceno.

 

Lorenzo Lisandrini

«Ma nessuno pensa ai bar e ai ristoranti? Anche senza varchi sembra attualmente che sia in funzione il coprifuoco, dopo che succederà?» si chiede Lorenzo Lisandrini del bar Centrale, certo che non si possa pensare di sbarrare l’accesso di sera, mettendo in difficoltà tanti locali.

 

 

 

 

«La verità è che le strade che rimarranno libere e percorribili si affolleranno: non oso pensare cosa accadrà in via Dino Angelini e in piazza Roma, anche con i parcheggi, visto che già così è ora una situazione difficile» spiega Romina Ruggeri del bar “Ro. Ma.”, temendo che con l’attuazione dei varchi le aree libere saranno prese d’assalto.

Il riferimento è ovviamente per le arterie che continueranno ad essere transitabili: lungo Tronto Bartolomei, corso Vittorio Emanuele, Lungo Castellano, viale De Gasperi, l’Annunziata. «Forse non si è capito ancora che la sosta selvaggia di sera avviene da sempre solo nel weekend e che l’isolamento totale ad ogni dopocena provocherà un serio problema di sicurezza» insistono alcuni commercianti interpellati, certi che questo tipo di manovra sia totalmente controproducente per il turismo e per la facilitazione dell’arrivo dei visitatori ad Ascoli.

 

Amina Marini e Cristiano Palermi

«Chi arriva in centro in auto e non ha il permesso dovrà obbligatoriamente transitare in via Pretoriana, ma è ridotta in condizioni pietose!» commentano Amina Marini e Cristiano Palermi della Latteria Marini di piazza Roma, evidenziando che prima di attuare un simile provvedimento si sarebbe dovuto pensare a rimetterla posto, come minimo.

 

 

Cinzia Marini

«La verità è che il centro storico ha poco spazio per la sosta delle auto, ancor meno da quando è piena di cantieri: l’area del Tiro a Segno anziché diventare un giardino potrebbe diventare un parcheggio» propone Cinzia Marini del Caffè del Corso, ricordando che da tempo le tante strade che ci sono hanno tutte un percorso in uscita.

 

«Questa città non è Firenze, Napoli o Roma e più che cacciarle le persone dovremmo per anni studiare strategie per farcele arrivare: ma cosa sarebbe questa, una manovra autolesionistica?» commenta un gruppo di ristoratori decisamente inferocito contro la decisione della messa in funzione dei varchi elettronici, mostrando il passivo registrato nelle ultime stagioni, soprattutto riferito in sere feriali, in cui già adesso non circola più nessuno. «Siamo residenti e più che una Ztl sarebbe auspicabile come priorità creare opportunità per poter camminare in centro senza pericoli» spiega un gruppo di cittadini che vivono in corso Mazzini, certi che un tale problema non avvenga per i pedoni di notte ma durante il giorno, e che sia inammissibile, per un residente, dover pagare permessi-auto per tornare a casa propria.


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