Cartelli “abusivi”, lo sfogo del “grillo parlante”: «Multa da 900 euro per aver indicato la palestra»

ASCOLI - Mauro Martini dopo i verbali elevati dalla Polizia municipale per due cartelli posizionati a poca distanza l'uno dall'altro: «È assurdo sanzionare chi cerca di rendere un servizio alla comunità. Non vorrei che fosse una sorta di "punizione" per i contenuti video che posto sui social, dove spesso mi trovo a denunciare situazioni "scomode"». E annuncia il ricorso al prefetto: «Insegno judo in maniera gratuita e non ho scopi di lucro, cercavo solo di fornire indicazioni agli utenti vista l'ubicazione defilata della palestra»
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«Mi sono state comminate due multe da 445 euro ciascuna per aver posizionato due cartelli che indicavano dove si trova la palestra».

Mauro Martini

 

Con queste parole, Mauro Martini – conosciuto in città come il “grillo parlante” per i suoi video di denuncia prima in tv ed oggi sui social – ha raccontato in rete l’episodio che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi.

 

Martini, ex vigile urbano, ex assessore comunale, ex sindacalista ma soprattutto grande uomo di sport, primo storico insegnante di judo ad Ascoli negli anni ’70, ha spiegato di aver posizionato due cartelli con frecce direzionali per segnalare la sede della palestra in via de Dominicis, nei pressi della Cittadella dello Sport, dove attualmente dà lezioni di judo ad adulti e bambini in maniera del tutto gratuita.

 

«La palestra si trova in una zona poco frequentata – ha detto – dove non arriva nemmeno il navigatore. Non si tratta di pubblicità, ma di semplici indicazioni per farla ritrovare alle persone».

 

Secondo quanto riferito da Martini, i due cartelli sono stati ritenuti irregolari dal Comando della Polizia Municipale, che ha proceduto con la contestazione amministrativa. «Il giorno dopo che li ho messi – ha raccontato – mi sono arrivate due multe. Due sanzioni per lo stesso tipo di cartello, a distanza di appena cento metri l’uno dall’altro».

Uno dei cartelli multati

 

Martini ha poi aggiunto di aver documentato numerosi altri casi di cartelli e manifesti sparsi in città, «molti dei quali – ha affermato – non credo siano mai stati multati. Io ho solo cercato di supplire alle mancanze dell’amministrazione, perché non c’è un’indicazione che porti alla Cittadella dello Sport. È assurdo punire chi cerca di rendere un servizio utile alla comunità. Non vorrei che fosse una sorta di “punizione” per i contenuti video che posto sui social, dove spesso mi trovo a denunciare situazioni, diciamo così, “scomode”».

 

Martini, che da anni promuove lo sport come strumento educativo e sociale, ha voluto sottolineare nuovamente come la sua attività sia del tutto priva di scopi economici: «Insegno gratuitamente ai cittadini di Ascoli. Se tutte le società sportive avessero fatto come me, oggi migliaia di persone farebbero sport senza spendere nulla. E invece, chi si impegna per spirito civico, viene penalizzato».

 

L’uomo ha annunciato di aver già incaricato il proprio legale di presentare ricorso al Prefetto qualora il Comune non decidesse di annullare i verbali in autotutela. «Se anche questo dovesse andare male – ha dichiarato – depositerò un esposto in Procura con tutte le foto dei cartelli presenti in città che non hanno ricevuto alcuna multa. Voglio solo che ci sia equità e buon senso».

 

Il caso ha acceso il dibattito tra i cittadini sui social, dove il video di Martini è divenuto virale con migliaia di visualizzazioni e commenti. In molti si interrogano sulla rigidità dei controlli e sull’opportunità di applicare le sanzioni in contesti non commerciali e a fini sociali.

 

 

 

 


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