di Filippo Ferretti
Una presentazione diversa da tutte le altre, affidata per l’occasione alla giornalista, scrittrice e critica musicale Roberta Pedrotti. Presso il Foyer del Teatro e sotto l’egida di Confindustria, la Fondazione Rete Lirica delle Marche ha organizzato un appuntamento volto a ufficializzare il lavoro lirico che caratterizza l’avvio del programma invernale presso i teatri coinvolti nell’ imminente stagione, che partirà dal palcoscenico del Ventidio Basso da Ascoli, grazie all’anteprima per i ragazzi fissata nel pomeriggio di giovedì 13 novembre alle ore 17, per poi passare al debutto serale previsto sabato 15 novembre.
Si tratta del nuovo allestimento del rossiniano “Il Barbiere di Siviglia”, che per l’occasione sarà proposto in un allestimento firmato da Damiano Michieletto, già realizzato per il “Maggio Musicale Fiorentino”e ora di nuovo in scena in coproduzione con la Fondazione Teatro delle Muse di Ancona, grazie dalla circuitazione in Italia realizzata da Imarts International Music and Arts. Questa nuova versione del capolavoro del compositore ottocentesco marchigiano nella serate ascolane vedrà Jacopo Brusa dirigere la grande orchestra Filarmonica Marchigiana, con l’apporto delle voci del coro del Teatro Ventidio Basso dirette dal maestro Pasquale Veleno.
Ad essere sotto i riflettori del primo appuntamento lirico della stagione saranno il tenore Pietro Adaini, il mezzosoprano Aleksandra Meteleva e il baritono Hae Kang. Inoltre, accanto a Giuseppe Toia nei panni di Bartolo, Eugenio Di Lieto nel ruolo di Don Basilio e Stefano Fagioli in quello dell’Ufficiale, ci saranno alcuni nomi selezionati dalla Rete Lirica Academy sostenuta da Confindustria di Ascoli, come Melissa d’Ottavi nella parte di Berta e Matteo Angelo Ribba che darà il volto a Fiorello.
Una scelta che si consolida nel segno della formazione e del radicamento territoriale grazie anche alla recente nascita della realtà sostenuta da Confindustria di Ascoli, destinata ai giovani cantanti e professionisti dello spettacolo. Proprio dall’Academy, infatti, provengono alcuni dei protagonisti di questo “Barbiere”, con il risultato di connettere formazione, produzione artistica e divulgazione, offrendo ai giovani la possibilità di affacciarsi alla scena professionale.
Un incontro, quello con la Rete Lirica Academy, che conferma il legame tra produzione e formazione alla base degli obiettivi del progetto, siglato nel 2018 con i teatri di Fano, Ascoli e Fermo proprio nel Foyer del Ventidio Basso, come ha ricordato la direttrice della Rete Lirica delle Marche, Caterina Pierangeli. Prima di affidare la parola da Roberta Pedrotti, che ha ripercorso la genesi del “Barbiere di Siviglia” attraverso un intervento dal titolo “Son certo che se lo sentiste vi piacerebbe”, sono intervenuti anche l’assessore municipale Donatella Ferretti e il presidente della Rete Lirica Francesco Ciabattoni, i quali hanno ricordato come il futuro della lirica sia sempre più legato ai giovani spettatori e ai giovani professionisti.
Durante la presentazione è stata ricordata la storia de “Il Barbiere di Siviglia”, andato in scena per la prima volta a Roma nel 1816, che dopo una prima desolante ha conquistato il mondo rappresentando la quintessenza del teatro rossiniano, grazie ad un ritmo irresistibile, una comicità senza tempo e la perfezione musicale. Con “Il Barbiere di Siviglia” la Fondazione apre una stagione che rinnova il dialogo tra i tre teatri marchigiani, con il sostegno della Regione Marche, del Ministero della Cultura e dei Comuni e delle Istituzioni che formano i soci. Dopo Rossini, la stagione proseguirà a marzo con “Carmen” di Georges Bizet in una nuova coproduzione con i teatri di Treviso, Padova, Rovigo e Pisa, a completare un dittico dedicato a due grandi figure femminili e a due opere ambientate nella stessa città: Siviglia.
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