Povertà +43% e cure sempre più inaccessibili: l’allarme della Commissione Salute dello Spi Cgil

SAN BENEDETTO - Analizzati i dati su povertà, sanità e non autosufficienza: «Servono interventi immediati, famiglie lasciate sole»
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La Commissione Salute Spi Cgil

 

 

Si è riunita la Commissione Salute del Sindacato Pensionati Spi Cgil di San Benedetto del Tronto. Al centro dell’incontro, un quadro definito preoccupante basato sui principali dati nazionali e territoriali.

Secondo l’ultimo rapporto Caritas, la povertà è aumentata del 43% negli ultimi anni, mentre la sanità italiana appare sempre più caratterizzata da processi di privatizzazione e accesso a pagamento. Un trend che colpisce soprattutto anziani e fasce fragili: cresce in modo allarmante il numero di pensionati che rinunciano alle cure, con inevitabili peggioramenti delle condizioni di salute e di benessere.

 

La Commissione ha analizzato lo stato della sanità e dei servizi socio-sanitari nei Comuni dell’Ambito Sociale 21, evidenziando criticità destinate ad aggravarsi con la Legge di Bilancio 2026 proposta dal Governo di centrodestra, a meno che – sottolinea la Cgil – non vengano accolte le modifiche richieste dal sindacato, alla base dello sciopero generale del 12 dicembre.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha definito la manovra «ingiusta e sbagliata» ed ha fatto un esempio: le pensioni sono state rivalutate dello 0,8% a fronte di un aumento del costo dei beni essenziali oltre il 10%. Le pensioni minime, circa 630 euro mensili, hanno ricevuto un incremento di soli 3 euro lordi.

 

Paolo Filiaci, segretario Lega Spi San Benedetto

«Le politiche economiche degli ultimi anni – afferma la Commissione – hanno prodotto effetti contrari alle promesse del 2022: aumento delle accise sui carburanti, rincari sulle utenze, aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, prezzo dei medicinali quasi raddoppiato, sanità sempre più privata e onerosa.

Per molti anziani la scelta quotidiana diventa “curarsi, pagare le bollette o mangiare”. È in costante crescita la rinuncia a diagnosi precoci, fondamentali per la prevenzione, soprattutto tra chi vive situazioni economiche difficili».

 

La Commissione ha ricordato che, dopo oltre vent’anni di richieste, il Governo Draghi aveva introdotto la legge sulla non autosufficienza, «ma gli interventi dell’attuale Governo Meloni – definiti “sperimentali e privi di risorse” – ne avrebbero svuotato l’efficacia. I decreti attuativi, privi di finanziamenti e di vincoli per gli enti gestori, non garantiscono tutele concrete.

Di conseguenza, le famiglie restano sole, spesso costrette a indebitarsi per assistere un parente non autosufficiente».

 

Lo Spi Cgil denuncia criticità in merito alle strutture residenziali: «Il direttore  dell’Ast picena ha riportato che, nelle strutture residenziali e semiresidenziali convenzionate, su 721 ospiti totali, 510 posti risultano coperti da convenzioni pubbliche. Spi Cgil, per, denuncia rette in aumento, servizi non adeguati, appalti a cooperative sociali che spesso riducono attività fondamentali come animazione e contatto con i familiari, scarsa trasparenza sui costi dopo la scelta della Giunta regionale Acquaroli di dialogare direttamente con i gestori, senza coinvolgere rappresentanze e sindacati.

La Commissione intende aprire un confronto sulle condizioni di cura, sui modelli di assistenza e sulle rette applicate. Parallelamente, il sindacato raccoglierà testimonianze dai familiari degli ospiti per incontrare i presidenti delle strutture».

 

Infine, lo Spi Cgil sollecita il potenziamento della sanità territoriale e la realizzazione degli ospedali di comunità nell’Ambito Sociale di San Benedetto del Tronto. «Tuttavia – recita ancora la nota del sindacato  – l’avvio delle strutture rischia di non concretizzarsi a causa dei ritardi accumulati dalla Regione Marche, della crisi politica nel Comune di San Benedetto e della scadenza dei finanziamenti PNRR nel 2026».


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