di Salvatore Mastropietro
A due giorni da Ascoli-Arezzo, il clima attorno al big match del “Del Duca” continua a scaldarsi. La vittoria di Rimini ha riportato punti e soprattutto fiducia in casa bianconera, ma il prossimo impegno rappresenta un test di spessore contro la capolista del girone. La squadra di Francesco Tomei prosegue la preparazione al “Picchio Village”, consapevole che la sfida di domenica offrirà una misura significativa delle ambizioni bianconere.

Francesco Tomei (foto Ascoli Calcio)
Intanto, la città si prepara a una cornice importante. Gli ultras bianconeri hanno invitato la tifoseria a presentarsi allo stadio con sciarpe e bandiere, per colorare e rendere ancora più caldo un impianto che già da due giorni ha fatto registrare il tutto esaurito. Dopo il pienone registrato nel derby con la Sambenedettese, anche questa volta il “Del Duca” presenterà un colpo d’occhio di grande impatto, con oltre 10.500 presenze attese e un sostegno che si preannuncia caldissimo.
Dall’altra parte Cristian Bucchi, che domenica tornerà al “Del Duca” da avversario, ha presentato la sfida in conferenza stampa, lasciando spazio anche a emozioni e ricordi personali: «Arrivo con grande serenità – ha spiegato – perché qui ho vissuto momenti davvero importanti. Nella mia carriera da calciatore ho vinto il campionato, cosa storica, l’ultima promozione dell’Ascoli in Serie A. L’ultima esperienza da giocatore è stata un po’ particolare perché mi feci male al ginocchio e successivamente quella da allenatore è stata tutto sommato positiva, eravamo undicesimi in classifica quindi in una posizione tranquilla ma questo è il calcio». Sull’ambiente ascolano non ha dubbi: «Il bello del calcio è il pubblico. Sono contento che ci sia il tifo dell’Ascoli, sono contento che ci sia stata la possibilità per i nostri tifosi di poter venire, perché questo è il calcio che sogniamo e per cui lavoriamo ogni settimana. Giocare davanti ai nostri tifosi, anche agli avversari, credo che possa essere uno stimolo».

L’ex di turno Bucchi
Bucchi ha poi parlato della gara e dell’avversario: «Ha nella sua rosa tanti giocatori che nella stagione precedente erano in Serie B: Damiani dalla scuola Empoli, Milanese, Duffizi, Gori, Rizzo Pinna, Curato. È una squadra costruita con l’intento di far qualcosa di importante e sta esprimendo un ottimo gioco, un’ottima identità. È molto ben allenata. Una squadra forte perché non è a caso lì davanti, se la sta giocando molto bene, come del resto stiamo facendo noi. Mi aspetto una partita tra due squadre forti, diverse sotto tanti punti di vista, però accomunate da un senso di forza comune. L’Ascoli ha fatto molto bene, come abbiamo fatto molto bene noi. Grandissimo rispetto per una squadra che gioca molto bene a calcio, ma voglia assolutamente di misurarci, di cimentarci, perché per noi è un’occasione per fare un ulteriore passo in avanti, non solo nella classifica, ma proprio nel nostro percorso».
Non sono mancati anche riferimenti ai suoi, tra accortezze tattiche, qualche defezione e la situazione di Shaka Mawuli: «Per fortuna abbiamo evitato l’intervento e oggi si è allenato con la mascherina. Valuteremo, ma non sarà semplice averlo».
Chiudendo con una riflessione personale sul suo percorso: «Negli anni avevo perso un po’ la leggerezza, la gioia di allenare. Fermarmi mi è servito. Ora mi diverto di nuovo e cerco di trasmetterlo alla squadra».
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