Settant’anni di Ciip, Perosa: «Così garantiamo acqua al territorio per i prossimi decenni» (Video)

L'INTERVISTA al presidente della società che gestisce la risorse idrica tra nuove sfide già intraprese e quelle future necessarie a garantire non solo l’erogazione di un servizio ma un sistema a tutela del Piceno: «Sensibilizzazione sulla necessità di razionalizzare l’utilizzo dell’acqua. Ancora una piena consapevolezza non c’è. La disponibilità è costante grazie al lavoro svolto dal personale e dai tecnici»
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L'intervista al presidente della Ciip, Marco Perosa

 

di Pierluigi Giorgi

 

Incontriamo il nuovo presidente della Ciip Marco Perosa, nella sede ascolana poco dopo i cento giorni dal suo insediamento. Settant’anni di storia di Ciip appena festeggiati anche con una mostra allestita ad Arquata del Tronto e con una pubblicazione da poco presentata.

Marco Perosa

 

Il presidente ripercorre l’evoluzione della società che oggi gestisce la risorsa idrica e parla delle nuove sfide già intraprese e quelle future necessarie a garantire non solo l’erogazione di un servizio ma un sistema a tutela della società e del suo territorio.

 

Quello Piceno è stato sempre particolarmente fortunato sia nelle disponibilità che nella qualità della risorsa idrica a disposizione. L’acqua è un bene comune, pubblico e di tutti questo però non significa che se ne possa disporre in modo incondizionato. Non ne siamo sempre consapevoli, ma ogni volta che azioniamo il rubinetto della nostra abitazione attingiamo un patrimonio ambientale, umano e professionale che tutti i giorni incessantemente opera per garantirci questo servizio.

La sede di Ascoli

 

Un servizio che richiede costante aggiornamento. L’utilizzo delle nuove tecnologie è utile a monitorare i parametri, il sistema di distribuzione e a gestire con rapidità guasti e perdite. È stato attivato un sistema di informatizzazione e digitalizzazione che già permette di individuare celermente i problemi nella rete intervenendo in modo efficace, immediato e con meno disagio per tutta la comunità.

 

 

L’Earth Overshoot Day indica la data precisa in cui le risorse disponibili per il pianeta nell’anno in corso sono esaurite. Nel 2025 l’Earth Overshoot Day è caduto il 24 Luglio ma il purtroppo continuiamo ad essere in anticipo su questa data consumando sempre prima le risorse disponibili. Che significa questo per la Ciip che gestisce una risorsa vitale come l’acqua?

 

«La Ciip è una grande opportunità del territorio e spesso è un’opportunità poco conosciuta. Portare l’acqua dalle montagne al mare richiede la gestione di linee di condotte e la realizzazione di investimenti importanti e significativi. Purtroppo è un dato di fatto che le risorse della terra in un’ottica di disponibilità vengono consumate sempre con un certo anticipo rispetto al termine dell’Earth Overshoot Day. Questo è un serio problema perché dobbiamo adottare un prospettiva a medio e lungo termine di salvaguardia dell’ambiente e di salvaguardia della risorsa idrica. Per adottare questo tipo di strategia è fondamentale lavorare nella creazione di un circolo virtuoso di riutilizzo e di uso delle acque. Questo è un elemento fondamentale».

 

Proprio in virtù di scenari legati ai cambiamenti climatici, il territorio cambia e cambierà. Da qui a trent’anni la gestione del nostro territorio sarà diversa con l’ambiente che vedrà mutamenti in direzione di una tropicalizzazione. Il Sud ambientale e climatico si avvicinerà al Nord. Come la Ciip mette in campo questo tipo di dati nelle previsioni di crescita e sviluppo?

 

La sorgente di Foce

«Il Pnrr è stata una grande opportunità per chi ha saputo coglierlo nella possibilità di intercettare nuove fonti di finanziamento ma soprattutto per chi ha saputo coglierlo nella definizione di una strategia di intervento che possa interessare e coinvolgere anche le generazioni future. Nel caso specifico della Ciip, si sta lavorando alla realizzazione di un potabilizzatore, che attingerà al lago di Gerosa che ha un invaso di circa 12 milioni di metri cubi. Si conta di terminarlo e di metterlo in funzione entro la metà del prossimo anno quindi a giugno del 2026. Questo sarà un ulteriore tassello messo in atto dalla Ciip per l’utilizzo di nuove fonti di approvvigionamento e conseguentemente la possibilità di avere ulteriori disponibilità di risorsa idrica».

 

In questo percorso la Ciip lavora per ottimizzare le risorse per fare in modo che ci siano meno sprechi e che la rete sia più controllata. Voi percepite che l’utente sia più sensibile in questo senso, oppure continua ad esserci un utilizzo un po’ sconsiderato di una risorsa come l’acqua che, troppo spesso, continuiamo a dare sempre per scontata?

 

«La Ciip deve fare un’attività anche di sensibilizzazione e di comunicazione per rendere partecipi il territorio e la comunità sulla necessità di utilizzare, razionalizzare l’utilizzo dell’acqua. Ancora una piena consapevolezza non c’è, nel senso che comunque ci rendiamo conto che la disponibilità d’acqua e l’accessibilità dell’acqua è costante e lo è grazie al lavoro che quotidianamente viene svolto dal nostro personale e dai nostri tecnici. Ma dall’altro lato siamo assolutamente consapevoli del fatto che è una risorsa talmente necessaria e talmente primaria che responsabilmente ognuno di noi deve farne un uso totalmente efficiente. Questo tema si collega molto al tema della corresponsabilità. Quindi non è soltanto responsabilità della Ciip, che per la nostra parte ce la prendiamo tutta di rendere questa risorsa fruibile a beneficio di tutti i cittadini, ma è anche una corresponsabilità collettiva. Se tutta la comunità e tutti gli utenti utilizzano queste risorse in modo assolutamente parsimonioso e responsabile, attraverso le strategie che stiamo mettendo in campo per l’individuazione di nuove forme di approvvigionamento unitamente a una limitazione delle dispersioni nella rete, possiamo garantire la fruibilità di questa acqua per tantissimi altri decenni. Ma questo è un lavoro costante, continuo, un lavoro che non si ferma mai. Quotidianamente occorrono degli studi, delle analisi e dei ragionamenti per dare la possibilità di individuare razionalizzare nuove fonti di approvvigionamento».


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