La partita dal divano: secondo tempo all’arrembaggio con Sandokan-Ndoj

SERIE C - Era scontato che per vedere Vis Pesaro-Ascoli avrei dovuto rinunciare a… Sandokan. Ero pronto all’arrembaggio e speravo che i veri pirati della Malesia (o dell’Adriatico) fossero i bianconeri. Che però portano via solo metà bottino
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di Lino Manni

 

Era scontato che per vedere Vis Pesaro-Ascoli avrei dovuto rinunciare a… Sandokan. Ero pronto all’arrembaggio e speravo che i veri pirati della Malesia (o dell’Adriatico) fossero i bianconeri. Ma le cose sono andate diversamente.

 

Un avvio a rallentatore quello dei bianconeri che ricamano il pallone, costruiscono azioni elaborate ma poi non tirano quasi mai in porta. Una manovra troppo lenta che permette agli avversari di organizzarsi in difesa. La Vis Pesaro, con la bava alla bocca, risponde con più energia e forza fisica arrivando dalle parti di Vitale con delle conclusive anche pericolose. Il primo brivido non è un tiro in porta ma lo spintone di Curado su un avversario che cade come fosse stato colpito da una meteorite. La panchina della Vis si gioca la prima carta Fvs, la prima prova tv, ma l’arbitro dice che non c’è niente. Non è il solito Ascoli, tanto che nella prima mezz’ora non tira mai in porta. D’Uffizi e Silipo non riescono mai a saltare l’uomo, e allora sono praticamente inutili. In panchina Tomei si agita, gesticola e cerca di dare indicazioni.

 

Il gol arriva, ma lo segna la Vis Pesaro che approfitta di una dormita della difesa bianconera. Nel finale del primo tempo la partita da noiosa diventa nervosa. La Vis Pesaro si gioca la seconda ed ultima carta Fvs: chiede il rosso per Guiebre ma ottiene solo un giallo.  Nella ripresa l’Ascoli organizza l’arrembaggio. Capitan Yanez-Curado elabora strategie con impostazioni dal basso ma la manovra è lenta. La squadra sembra stanca.

 

La rovesciata di Carlo Parola

Mister Tomei allora ne cambia 3 in un solo colpo: Ndoj che sbaglia l’impatto con il primo pallone, Palazzino che svirgola il primo pallone, Oviszach che fa… tremare la traversa. È il segnale dell’arrembaggio che produce una decina di calci d’angolo. Poi arriva Sandokan-Ndoj che in un’area affollatissima trova il tempo per girarsi e metterla dentro. I pirati della Malesia vogliono l’intero bottino che potrebbero agguantare con un colpo di testa di Curado e una botta dalla distanza di Ndoj, che il portiere della Vis alza sopra la traversa. Sul finire il doppio brivido: palo colpito da Stabile della Vis Pesaro con una rovesciata come quella di Carlo Parola e colpo di tacco di Palazzino sul quale il portiere Pozzi compie il miracolo.

 

Al fischio finale difficile dire se c’è più delusione o più soddisfazione. È come paragonare il Sandokan del 2025 con il Sandokan del 1976. Non avrebbe senso, perché parliamo di due prodotti diversissimi che parlano a due mondi diversi.


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