A processo il terremotato
“irriducibile” di Pescara del Tronto

ASCOLI - Si tratta di Enzo Rendina arrestato il 31 gennaio 2017 dopo che si era rifugiato nel campo base dei vigili del fuoco ad Arquata
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Enzo Rendina durante il servizio delle Iene

E’ comparso lunedì mattina davanti al giudice Marco Bartoli, Enzo Rendina, il terremotato “irriducibile” di Pescara del Tronto arrestato il 31 gennaio del 2017 dopo che aveva trovato ospitalità nel campo base dei vigili del fuoco a seguito delle grandi nevicate e delle scosse di terremoto che avevano colpito Arquata dall’agosto del 2016. Rendina era stato l’ultimo ad abbandonare la zona rossa rifiutando una sistemazione in albergo (poi accettata) lungo la costa. Il suo caso era finito anche in tv sulla trasmissione delle “Iene”. Lo stesso Rendina, difeso dall’avvocato ascolano Francesco Ciabattoni, aveva spiegato che a seguito del trauma psicologico dovuto al sisma non riusciva più a stare in una struttura in muratura. Si era quindi accampato in una tenda e poi nel campo dei vigili del fuoco. Proprio in tribunale, come testimoni, sono comparsi lunedì mattina due funzionari dei pompieri. A loro l’avvocato Ciabattoni ha chiesto lumi sulla presenza di Rendina dentro al campo e se qualcuno dei vigili gli pagasse anche la colazione. Il pm Donatella Di Berardino ha invece chiesto se qualche vigile del fuoco doveva stare dietro all’ospite distogliendosi di fatto dalle attività legate all’emergenza. Un funzionario ha confermato che aveva incaricato il suo autista di stare dietro a Rendina visto che si trovava all’interno di un campo operativo. Il processo è stato poi rinviato al 20 maggio 2019 per ascoltare i testimoni della difesa.

 

 

 

 


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