Il sindaco Guido Castelli
di Franco De Marco
E’ all’insegna dello scontro politico, più che sui contenuti, la vigilia della seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale di Ascoli (inizio alle 16 con ipotesi di slittamento alle 17) dedicata domani martedì all’infuocato tema del nuovo ospedale di Pagliare e in generale sulla situazione sanitaria nel Piceno.
La maggioranza di centrodestra, guidata dal sindaco Guido Castelli e dal presidente del civico consesso Marco Fioravanti, si è messa come noto alla testa di un movimento popolare per combattere la scelta della Giunta regionale, recepita dalla Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5, contrari però i primi cittadini di Ascoli e San Benedetto, di realizzare una nuova struttura sanitaria di eccellenza per acuti lungo la Vallata del Tronto e destinare i vecchi ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso a funzioni post acuzie, di riabilitazione, di prevenzione e di poliambulatorio specialistico. Contrario all’ospedale unico a Pagliare anche il M5S. Una rivoluzione per la sanità picena da sempre attraversata da un forte malcontento verso la Regione per scelte giudicate, nel tempo, sempre matrigne verso il Sud delle Marche.
La seduta di domani, dilaniata alla vigilia dal botta e risposta tra i capigruppo di Pd e Udc, Francesco Ameli e Francesco Viscione, e il presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti, arriva in un clima politico particolare. A parte l’assenza del presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, e la conseguente richiesta di rinvio avanzata da Pd e Udc, respinta però al mittente da Fioravanti, c’è anche l’elezione, mercoledì, del nuovo presidente della Provincia. I candidati come noto sono due: Sergio Fabiani sindaco di Montegallo per il centrosinistra e Pasqualino Piunti sindaco di San Benedetto per il centrodestra con il Movimento 5 Stelle che ha annunciato la non partecipazione al voto. «Questo Consiglio sulla sanità poteva benissimo essere rimandato a quando potrà essere presente Ceriscioli. Una settimana di più o di meno non cambia nulla. Ma il centrodestra ha voluto strumentalizzare l’appuntamento in chiave elezioni provinciali», dice il capogruppo del Pd Amli .
Ospedale Mazzoni (foto Vagnoni)
Che cosa potrà venir fuori dal Consiglio di domani? «Intanto – risponde il sindaco Guido Castelli – con questo Consiglio aperto noi abbiamo fatto la scelta contraria a quella della Regione. La Regione ha fatto calare dall’alto la proposta dell’ospedale unico senza alcun confronto con la base. Noi invece partiamo dal basso e vogliamo coinvolgere tutti i cittadini e approfondire insieme l’argomento».
Sindaco Guido Castelli, conferma il suo no al nuovo ospedale di Pagliare e l’istituzione immediata dell’Azienda Ospedaliera Marche Sud? «Sì. Questa almeno è la mia posizione e del comitato del no all’ospedale unico. Io dico che l’Azienda Ospedaliera Marche Sud si può fare subito dando quindi autonomia alla sanità del Piceno che può avere conti positivi grazie alla mobilità attiva proveniente dall’Abruzzo. L’elemento decisivo a favore dell’Azienda Ospedaliera sta proprio nel fatto che il Piceno confina con l’Abruzzo. Stesso discorso per Pesaro.
Ritengo poi che questa Azienda Ospedaliera dovrà nascere in base ad un accordo preciso con la Regione Abruzzo prevedendo servizi in grado di venire razionalmente incontro alle esigenze dei due territori confinanti». Castelli insomma lancia l’idea di una sorta di protocollo d’intesa con l’Abruzzo. E chiama a raccolta tutti i consiglieri regionali del Piceno affinché in Consiglio regionale si porti avanti la proposta dell’Azienda Ospedaliera.
E sulla riorganizzazione ospedaliera? «La proposta più razionale e più concreta prevede il potenziamento del Mazzoni e la realizzazione di un nuovo ospedale a San Benedetto. Azienda Ospedaliera Marche Sud su due plessi. Lo ripeto da tempo. Ma la Regione non ci vuole sentire».
Ma il Decreto Balduzzi prevede solamente un ospedale di primo livello nel Piceno… «Ci può essere una deroga – risponde sempre Castelli – in base a precise esigenze territoriali. Forse qualcuno si dimentica che nel Piceno c’è stato il terremoto e dunque la necessità di coprire un territorio molto vasto affrontando esigenze del tutto particolari».
Qual è il suo timore più grande? «Che rimanendo così le cose, ancora peggio con l’ospedale unico, il Piceno continuerà a perdere, come sta avvenendo, i primariati e i primari di maggior qualità. E’ in atto una vera fuga. Con un’Azienda Ospedaliera, invece, quindi con un bacino comprendente anche una parte dell’Abruzzo, si creano le condizioni per una maggiore valorizzazioni delle professionalità sanitarie e una migliore assistenza ai cittadini».
L’ospedale Madonna del Soccorso
Ma un nuovo ospedale non è sempre, comunque, un fatto positivo per la collettività? «Ad oggi non c’è alcun atto della Regione. Non conosciamo i costi. Non sappiamo se ci sarà una partecipazione pubblica e privata. Non sappiamo nulla. Questo chiediamo. Mi sembra il minimo. E se veramente la Giunta regionale vuole arrivare al nuovo piano sociosanitario ci sono tanti altri aspetti da valutare. Questo vogliamo fare con tutti i cittadini». Nuovo ospedale e riorganizzazione sanitaria generale. Partita ancora tutta aperta.
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